La corsa di Amazon nella logistica del commercio elettronico sembra stia rallentando, almeno negli Stati Uniti. Lo mostra una rilevazione della testata Freight Waves, secondo cui la multinazionale di Bezos ha rallentato o addirittura annullato la realizzazione di almeno sedici piattaforme logistiche negli Usa. In particolare, Amazon avrebbe annullato la realizzazioni di quattro impianti, ritardato l’apertura di nove in un intervallo che varia tra poche settimane a un paio di anni e degli altri in uno avrebbe sub-affittato lo spazio, di un altro sospeso il programma a tempo indeterminato e un terzo è fuori servizio dal 12 giugno.
È difficile dire se siamo entrati in una fase di rallentamento del commercio elettronico, ma un altro dato suona un campanello di allarme: è la perdita netta di 3,8 miliardi di dollari registrata da Amazon nel primo trimestre del 2022, mentre nello stesso periodo del 2021 la società registrò un utile di 8,1 miliardi. Freight Waves riporta una dichiarazione del Cfo di Amazon, Brian Olsavsky, secondo cui la società ha una capacità in eccesso nella rete e quindi ha ridotto il programma di costruzioni, che venne redatto da diciotto a ventiquattro mesi prima.
Le statistiche dello statunitense US Census Bureau mostrano che nel primo trimestre le vendite online negli Stati Uniti sono aumentate del 2,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma è diminuita la quota rispetto alle vendite tradizionali. Tra le cause ci possono essere l'allentamento delle restrizioni della pandemia e l’aumento dell’inflazione.