Dopo alcune indiscrezioni della stampa statunitense, Amazon ha confermato di avere un piano di riduzione di diecimila posti di lavoro negli Stati Uniti, che sarebbe il più grande taglio di personale della sua storia, pari a circa il tre percento dei dipendenti. E se si considera che l’annuncio arriva alla vigilia del periodo di punta, ossia dal Black Friday alle festività natalizie, questo ridimensionamento pesa ancor di più. La causa sta nella contrazione dell’economia globale, che colpisce anche il commercio elettronico.
Il New York Time, che ha anticipato la notizia, scrive che i tagli del personale si concentreranno nelle divisioni che si occupano di dispositivi tecnologici, nel retail e nelle risorse umane. La logistica sembrerebbe sfiorata da questo programma, ma bisogna considerare che negli ultimi mesi il colosso del commercio elettronico ha ridimensionato il piano di espansione delle piattaforme negli Stati Uniti, rinviando alcune costruzioni e annullandone altre. Non risultano per ora ridimensionamenti in Europa.
Mentre circolavano le notizie dei licenziamenti, ne sono apparse altre che mostrano un’accelerazione di Amazon nell’automazione dei magazzini. Durante l’evento “Delivering the Future”, ha mostrato due nuovi robot per l’intralogistica sviluppati da Amazon Robotics, che sta già sperimentando in alcuni impianti. Il primo si chiama Proteus ed è un carrello orizzontale a guida autonoma che può muovere carichi pesanti, fino a 360 chili in una distanza fino a 500 metri.
Il secondo, che si chiama Sparrow, è un braccio robotizzato fisso che amplia le possibilità di quelli già operativi per smistare pacchi tra contenitori (Robin e Cardinal). Ora Sparrow può maneggiare singoli oggetti e può farlo col 65% dell’inventario di Amazon (formato da oltre 100 milioni di voci).