Nel novembre 2020, la Commissione Europea ha aperto un’indagine sulla logistica di Amazon, accusando la multinazionale del commercio elettronico di favorire, nelle proposte di offerte al dettagli, i prodotti che vende direttamente o dei venditori indipendenti che usano i suoi servizi di logistica nei confronti degli altri indipendenti che non li usano. Il 9 novembre 2021, l’agenzia Reuters scrive che secondo fonti bene informate Amazon avrebbe avviato un dialogo preliminare con l’Autorità Antitrust dell’Unione Europea per risolvere questa questione, insieme a quella aperta sempre dalla Commissione sull’uso delle informazione dei commercianti che operano sulla piattaforma di e-commerce.
Intanto negli Stati Uniti 140mila autisti che sdvolgono le consegne di Prime Now e AmazonFresh hanno ottenuto un risarcimento complessivo di 61,7 milioni di dollari dalla Federal Trade Commission, che ha ottenuto questi fondi da una causa intentata dalla stessa Ftc contro Amazon e il suo braccio logistico Amazon Logistics. In questa causa, la Ftc ha accusato la multinazionale di e-commerce di non avere versato completamente per due anni e mezzo agli autisti fondi del programma Amazon Flex, derivati dalle mance lasciate dai clienti. Nel febbraio 2021 Amazon ha acecttato di girare tale somam agli autisti e si è impegnata a non modificare del sistema di uso delle mance senza il consenso dell’autista. L’importo medio per conducente è di cira 422 dollari, ma un autista ha ottenuto 28mila dollari.