La decisione diffusa dall'Antitrust francese il 15 dicembre 2015 compisce venti imprese, tra cui spiccano nomi importanti come Chronopost , DHL, FedEx, Gefco, Geodis, GLS, Norbert Dentressangle, TNT e l'associazione del trasporto TLF. La multa più alta la subisce Geodis, che dovrà sborsare ben 196 milioni di euro, seguita da Chronopost (99 milioni) e DHL Express France (81 milioni). Altre aziende hanno ottenuto sconti superiori al 90% perché l'Autorità ha considerato la difficile situazione finanziaria che stanno affrontando.
L'indagine è partita dalla segnalazione alla stessa Autorità giunta da Schenker-Joyau, poi diventata Schenker France (Gruppo Deutsche Bahn) e da Alloin (Kuehne+Nagel), che sono state esentate dalla sanzione proprio per tale collaborazione. Il verdetto dell'Antitrust riguarda il periodo tra settembre 2004 e settembre 2010, quando i rappresentanti delle imprese coinvolte avrebbero svolto riunioni nella sede della TLF (sanzionata con 30mila euro) per definire politiche tariffarie comuni e, in particolare, avrebbero concordato il sovraprezzo per il gasolio.
Le "numerose prove" del cartello sarebbero stato fornite all'Autorità soprattutto dalle due aziende che lo hanno denunciato e da alcune ispezioni svolte nel settembre del 2010. Come esempio, l'Autorità riporta quello del periodo 2006-2007, quando la maggior parte delle imprese ha attuato un aumento iniziale del 5%, poi aumentato grazie allo scambio d'informazioni al 7%.
La negoziazione è avvenuta tramite l'esposizione di ogni azienda del suo programma di aumento, in riunioni che avevano come ordine del giorno il termine generico di "congiuntura", per non destare sospetti. A fianco delle riunioni collegiali presso la sede della TLF, avvenivano anche incontri bilaterali o multilaterali tra i diversi partecipanti.
Ecco l'elenco delle aziende multate. Le colonne da sinistra a destra riportano la sanzione prevista inizialmente, quella effettivamente comminata e lo sconto attuato.
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