Durante la prima assemblea annuale della nuova associazione di categoria Assarmatori l'ospite d'onore, o per meglio dire il padrone di casa a guardar bene il peso delle sue società rispetto al resto della base associativa, era certamente Gianluigi Aponte. Il fondatore di Mediterranean Shipping Company, secondo vettore mondiale nel trasporto marittimo di container, si è concesso per qualche minuto alla stampa partendo dal porto di Genova. "Sul nuovo terminal di Bettolo stiamo andando avanti, cerchiamo di fare le cose concrete. C'è un po' di ritardo ma è normale. Difficile dire quando verrà sbarcato il primo container, penso nel giro di sei o sette mesi» ha dichiarato l'armatore. Non è però parso preoccupato dalla lentezza con cui progrediscono le nuove opere infrastrutturali nel capoluogo ligure: "Sul porto di Genova io non vedo problemi di investimenti. Il problema del ponte Morandi è stato risolto molto bene, problemi logistici secondo me non ce ne sono. Quindi non è cambiato niente. Su Genova continuerò a investire tutto quello che sarà necessario, non all'infinito ma quello che è strategico per noi".
Concordando con Fabrizio Palenzona, presidente di Conftrasporto, sul fatto che né Genova né Trieste oggi posso essere considerati hub portuali in grado di servire i mercati del Centro Europa, ("In Italia da quel punto di vista siamo ancora indietro"), il patron di Msc ha dedicato poi la sua attenzione ai portuali di Gioia Tauro: "Penso che problemi con i lavoratori non ce ne siano. Sono contenti ed entusiasti che il porto di Gioia Tauro sia stato ripreso da noi e noi ci aspettiamo da loro una grande contribuzione, stiamo investendo moltissimo e siamo sicuri che risponderanno positivamente. Noi faremo di Gioia Tauro sicuramente il primo terminal nel Mediterraneo, questo è sicuro". Ciò avverrà come scalo per il transhipment ma anche come porto di origine e destinazione finale: «Come porto gateway c'è da vedere, se riusciamo a realizzare un collegamento fra Gioia Tauro e il Nord Italia e anche con l'Europa un domani sicuramente potrebbe esserci un futuro.
Rispondendo a una specifica domanda sull'inizio delle attività in Italia di Medlog, Aponte ha risposto che "stiamo cercando di sviluppare tutto ciò che è terrestre, laddove è strategico per noi. La progressiva integrazione verticale anche dei servizi a terra noi non la possiamo fare a livello mondiale, la faremo piano piano con Medlog. Ma non è sicuramente il nostro intento quello di fare la parte mare e la parte terra. Attiveremo la parte terrestre solo dove riteniamo che sia strategico, necessario ed economico per noi. Ma non si può fare a livello mondiale".
A proposito delle nuove navi ro-pax annunciate un anno fa per Grandi Navi Veloci Aponte ha rivelato che la definitiva formalizzazione degli ordini è congelata: "I piani di sviluppo sono sempre gli stessi ma sono cambiati i prezzi del cantiere. Per questo stiamo discutendo". L'armatore di origini sorrentine, ma residente a Ginevra, in Svizzera, afferma anche di non temere l'ingresso sul mercato di Amazon e ritiene che il trasporto marittimo di container difficilmente potrà consolidarsi ulteriormente: "Forse pochissimo. Vedo magari un apparentamento dell'alleanza One con Hapag-Lloyd".
Nicola Capuzzo
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