Il 2 novembre 2021, il Gruppo Ceccarelli ha annunciato l’apertura della piattaforma logistica di Tavagnacco, in provincia di Udine, che si estende su una superficie di cinquemila metri quadrati, di cui duemila coperti. In questo impianto è stata anche trasferita la sede della società di autotrasporto Transfriuli, controllata dal gruppo. La piattaforma svolge attività di cross docking tramite una flotta di sessanta veicoli industriali che usano dieci baie di carico: i veicoli raccolgono le merci dai clienti, che nel magazzino sono ricomposte per area di destinazione per poi ripartire verso le destinazioni finali. “In quest’attività privilegiamo il trasporto senza trasbordi, ovvero il ritiro della merce direttamente dai clienti così da completare il mezzo e mandarlo direttamente in consegna”, spiega Michele Pez, responsabile operativo di Transfiuli. “Ciò permette sia di rendere più efficienti i carichi, a vantaggio anche dell'integrità delle spedizioni, sia di far circolare meno camion nel magazzino di Tavagnacco”.
Il presidente del Gruppo, Luca Ceccarelli, spiega che il nuovo impianto è stato preso in locazione e ha richiesto solo alcuni lavori di ammodernamento: “Una scelta che non comporta consumo di suolo e che ci ha permesso di diventare immediatamente operativi, vista la crescente domanda nel settore, e offrire così alla committenza il miglior servizio possibile. Dal trasferimento dalla sede udinese di viale Venezia a Tavagnacco, ne gioverà anche l'operatività di Ceccarelli Srl, che nel capoluogo friulano avrà a disposizione più spazio per lavorare le spedizioni nazionali e internazionali accelerando i tempi di inoltro della merce a destino”.
Sull’attuale situazione del trasporto, Ceccarelli spiega che da maggio la ripresa post-pandemica ha causato un aumento della domanda di trasporto e sta provocando cambiamenti globali nelle catene di fornitura. Questi fenomeni - che si sommano alla crescita dei noli per container, all'intasamento dei principali porti mondiali, alla lentezza delle operazioni doganali e alla crisi delle materie prime - stanno riducendo il just-in-time e rilanciano lo stoccaggio. “Tutto ciò ha generato un surplus di merci rispetto alla struttura del sistema trasporto nazionale ed europeo. Il problema nasce dal fatto che questa rete di trasporto è rimasta negli ultimi anni pressoché invariata, se non addirittura ridotta, perché in un clima di incertezza, il numero degli autisti, già di per sé stesso insufficiente a far fronte alla domanda, è calato sensibilmente”.