Se l’Italia non è ancora riuscita ad applicare lo Sportello unico doganale a tutto il territorio nazionale, potrebbe farlo prima l’Unione Europea con un sistema analogo per tutti i Paesi. Lo ha proposto il 28 ottobre 2020 la Commissione Europea per lo sdoganamento delle merci in ingresso nella Comunità. È un sistema in cui le informazioni viaggerebbero in forma digitale nell’intera filiera, permettendo agli operatori di presentarle una sola volta per le attività d’import-export. Questo Sportello unico doganale UE permetterebbe anche di rafforzare la cooperazione e il coordinamento tra le varie Autorità interessate alle procedure, così da rendere automatiche le formalità non doganali.
In una nota, la Commissione precisa che “obiettivo dello Sportello unico è digitalizzare e semplificare i processi in modo che, una volta che il sistema funzionerà a pieno regime, le imprese non debbano più presentare documenti a diverse Autorità tramite portali differenti. La proposta odierna è il primo risultato concreto del piano d'azione recentemente adottato per far avanzare l'unione doganale al livello successivo e lancia un progetto ambizioso di modernizzazione dei controlli alle frontiere, da realizzare nei prossimi dieci anni, per agevolare gli scambi commerciali, migliorare i controlli di sicurezza e di conformità e ridurre gli oneri amministrativi per le imprese”.
Questa proposta è stata accelerata dalla pandemia della Covid-19, che ha messo in evidenza l’importanza di avere processi doganali agili e solidi. “Questo aspetto diventerà sempre più rilevante con il costante aumento dei volumi degli scambi e l'emergere di nuove tendenze connesse alla digitalizzazione e al commercio elettronico, come ad esempio nuove forme di frode”, spiega la Commissione. Oggi, non solo in Italia, le formalità richieste per l'importazione o l’esportazione extra-comunitaria coinvolgono Autorità diverse di settori differenti, come la salute e la sicurezza, l'ambiente, l'agricoltura, la pesca, il patrimonio culturale, la vigilanza del mercato e la conformità dei prodotti. Le imprese devono quindi trasmettere le stesse informazioni a più enti, ciascuno con il proprio portale e le proprie procedure. Questa pratica è complessa e dispendiosa in termini di tempo per gli operatori commerciali e riduce la capacità delle autorità di agire in modo congiunto nella lotta contro i rischi.
La proposta della Commissione, viceversa, prevede un unico portale cui le imprese potranno inviare le informazioni attraverso un solo Stato membro, riducendo così duplicazioni, tempi e costi. Questi dati saranno condivisi da tutte le Autorità competenti degli Stati membri, adottando così “un approccio pienamente coordinato allo sdoganamento delle merci e di avere un quadro d'insieme più chiaro a livello dell'UE delle merci che entrano nel territorio dell'Unione o ne escono”.
La stessa Commissione ammette che “si tratta di un progetto ambizioso che comporterà investimenti ingenti a livello dell'Unione e degli Stati membri per essere pienamente attuato nel corso del prossimo decennio. La Commissione sosterrà gli Stati membri in questa preparazione, ove possibile, anche attraverso finanziamenti del dispositivo per la ripresa e la resilienza, per consentire loro di sfruttare appieno i benefici a lungo termine dello Sportello unico”.