Il progetto si chiama Dragon Boat, ossia nave del drago, forse con un riferimento alla Cina, che è ormai terreno di scontro nel commercio elettronico tra la locale Alibaba e la statunitense Amazon. E l'arma più importante di questo scontro è proprio la logistica. Nelle ultime settimane, sono apparsi diversi tasselli che indicano come la società di e-commerce si stia muovendo a 360 gradi non solo nei centri di smistamento, dove investe da anni centinaia di milioni di dollari, ma anche nel puro trasporto, dove ora si muove quasi esclusivamente usando vettori terzi.
A settembre dello scorso anno emerse l'indiscrezione che dietro al programma Aerosmith ci sia proprio Amazon. Si tratta del noleggio a caldo di cinque Boeing 767s all'Atlas da parte di una società di commercio elettronico, che ormai tutti gli analisti ritengono che sia Amazon. Poi è apparsa la notizia, sicura, che la filiale cinese del colosso ha ottenuto la certificazione ad operare come spedizioniere marittimo negli Stati Uniti. Ora questi tasselli s'incastrano nel programma Dragon Boat, redatto nel 2013 e svelato a febbraio 2016 dall'agenzia Bloomberg.
L'agenzia afferma che questo programma prevede un network di trasporto globale che copre Stati Uniti, Asia ed Europa. L'azienda non agirebbe con veicoli propri (ma negli Usa ha una flotta consistente di camion), bensì noleggiando stiva nell'autotrasporto, nel cargo aereo e nelle navi. Già questa è una brutta notizia per le multinazionali della logistica che oggi servono le consegne di Amazon. Ma il programma ne conterrebbe una ancora peggiore, ossia che la società di e-commerce possa offrire i suoi servizi di trasporto anche alle imprese che operano sulla sua piattaforma di commercio elettronico con i loro negozi virtuali. E qua si entra nella concorrenza diretta.
Il programma Dragon Boat dovrebbe concretarsi tramite una nuova impresa denominata Global Supply Chain by Amazon, che potrebbe diventare operativa già entro la fine di quest'anno, tramite anche una app per computer o smartphone che permette ai partner di Amazon di prenotare una spedizione internazionale online in pochi minuti. Tutto all'insegna della "trasparenza e della disintermediazione".
Amazon non smentisce queste notizie, ma tende piuttosto a minimizzarle, sostenendo che il suo intervento nel trasporto riguarda solamente i periodi di punta. Ma è difficile pensare che questo programma si limiti a poche settimane l'anno. Sembra, piuttosto, un obiettivo strategico che Amazon intende raggiungere investendo enormi risorse in tutto il mondo. D'altra parte, nell'edizione 2015 del suo rapporto annuale, la società di definisce per la prima volta "transportation service provider", ossia fornitore di servizi di trasporto. Più chiaro di così...
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