In una dichiarazione diffusa il 27 marzo 2015, il presidente della Confederazione dei Trasporti e della Logistica, Nereo Marcucci, sostiene che "l'attuale disciplina dei servizi postali, ancora in corso di perfezionamento, discende da una fuorviante visione protezionistica di Poste Italiane, illegittima rispetto alla normativa europea e inaccettabile sul piano politico".
La Confetra spiega poi la sua posizione: "L'Italia continua ad essere recalcitrante a recepire nella sostanza la regolamentazione europea. Una regolamentazione che nel caso specifico è diretta alla liberalizzazione dei servizi postali, mentre in Italia si sta risolvendo in un irrigidimento e appesantimento di tutta la materia".
I provvedimenti del Governo italiano, sempre secondo la confederazione, contrasterebbero le richieste dell'Unione Europea, che "chiede solo di circoscrivere i confini del servizio universale, da finanziare e quindi da controllare", invece di pretendere da spedizionieri, corrieri e autotrasportatori gli stessi adempimenti previsti per il servizio postale. "Al di fuori di quei confini, occorre indurre Poste Italiane a competere alla pari con i concorrenti nel mercato a valore aggiunto dei servizi logistici. L'intervento dello Stato deve essere meramente sussidiario laddove il mercato fallisce", conclude la nota di Confetra.
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