Da parecchi giorni il mondo della logistica chiede al Governo, e in particolare alla ministra dei Trasporti Paola De Micheli, le linee guida da adottare nell’intera filiera della logistica per tutelare il lavoro degli operatori. La ministra aveva annunciato che tali indicazioni sarebbero uscite entro domenica 8 marzo, ma per l’intera settimana successiva non si sono viste. Il 13 marzo, il presidente di Confetra, Guido Nicolini, ha ribadito la richiesta durante l’incontro con la ministra.
Dopo l’incontro, Nicolini ha ricordato che “siamo il settore labour intensive per eccellenza, con 100mila imprese per circa un milione e mezzo di lavoratori: autotrasportatori, macchinisti, driver, corrieri, portuali, handler, magazzinieri. Lavoratori che, per mestiere, spostano cose, trasferiscono merce, viaggiano. Spesso si lavora in squadre, come i portuali, o si entra e si esce da fabbriche, impianti, negozi, case per ritirare o consegnare merci”, aggiungendo che “sono settimane che ripetiamo a Palazzo Chigi, inascoltati, che serve un disciplinare chiaro a tutela dei lavoratori del nostro settore”.
Durante l’incontro, Nicolini spiega che il settore della logistica è il settore più colpito “e a rischio cortocircuito” dalle misure restrittive attuate dal Governo. “E, infatti, sta avvenendo, in tutta Italia e in tutti i segmenti, con scioperi, blocchi, messe in malattia e disservizi vari che riguardano porti, consegne, magazzini, autotrasporto, cargo ferroviario. Il rischio è che il tanto temuto lock down totale possa avverarsi de facto”.
La ministra ha assicurato che “previo ulteriore rapido confronto con le parti sociali, il tema sarà affrontato e risolto nelle prossime ore”. Confetra ha anche chiesto alla ministra d’inserire la filiera della logistica e del trasporto merci tra le attività più colpite dall’emergenza del coronavirus e d’inserirle nel prossimo Decreto del Presidente del Consiglio che stabilirà nuove misure economiche.