In Europa esiste una questione legata alla “fragilità logistica”. Lo ha affermato il 17 aprile 2024 il presidente di Confetra, Carlo De Ruvo, durante la presentazione del manifesto programmatico della confederazione che contiene la sua visione e le sue proposte per una politica europea dei trasporti inserite all’interno di un nuovo “Libro Bianco europeo sui Trasporti e la Logistica”. L’obiettivo di questa iniziativa, spiega Confetra, è “chiedere ai futuri decisori politici una mobilitazione che induca a ripensare priorità, metodo e governance dell’Unione, per dare al settore della logistica la centralità politica e operativa che merita”.
De Ruvo sostiene che bisogna cambiare l’attuale approccio alla gestione dei flussi di persone e merci, che è “basato più su una logica modale del trasporto e poco sull’integrazione logistica”. Il manifesto spazia dal trasporto aereo a quello su strada, su rotaia e su mare, dai valichi alpini alla questione doganale, ma anche il tema della decarbonizzazione e poi un focus sul nuovo testo relativo alla Direttiva sul trasporto combinato di merci tra gli Stati membri e sul Regolamento sulla rete transeuropea dei trasporti.
Il contesto di questa iniziativa mostra una filiera logistica che sta vivendo una fase critica a causa anche di un complesso contesto internazionale, che vede due guerre (Ucraina e Palestina) una crisi del trasporto marittimo nel Mar Rosso, una forte incertezza economica, col rischio di revisione al ribasso, un aumento dei prezzi dell’energia.
Il primo punto del manifesto di Confetra riguarda il trasporto marittimo e parte proprio dalla crisi del Mar Rosso, che può “generare cambiamenti strutturali nella logistica italiana ed europea”. La confederazione chiede quindi all’Unione Europea di promuovere “un’azione di policy che affronti il tema della competitività della navigazione e dei porti e quello della sostenibilità su basi più perseguibili, rispetto ad un settore fortemente hard to abate”.
Per quanto riguarda il trasporto aereo, la confederazione chiede interventi sulla competitività degli aeroporti, tramite la semplificazione di procedure doganali, adeguamenti infrastrutturali e una pianificazione di rilancio del cargo aereo, a cominciare dall’Italia.
In ambito terrestre, quindi trasporto stradale e ferroviario, emerge una generale inadeguatezza ad affrontare una domanda crescente. Nel primo caso “pesa molto il discorso della decarbonizzazione”, mentre nel secondo “sussistono problemi di adeguamento tecnologico dei mezzi ma è soprattutto il nodo infrastrutturale il problema”. In entrambi i casi l’Italia deve affrontare la questione dei valichi alpini, che deve diventare “una questione di interesse strategico europeo”. Confetra chiede un coordinamento sui transiti nell’arco alpino e sui Corridoi che lo attraversa.
Il manifesto di Confetra non può trascurare la sostenibilità. La confederazione ritiene che “nei trasporti e nella logistica, la corsa alla decarbonizzazione è avvenuta senza un bilancio adeguato ad ammortizzare i costi sociali ed economici della transizione”. Quindi bisogna “profondamente ripensare” la questione e attuare la “neutralità tecnologica”, ossia una sostenibilità perseguita secondo “la dinamica evolutiva delle tecnologie disponibili e tarata su obiettivi realistici”.
Il testo di Confetra affronta altre questioni normative. La prima è la riforma doganale, che “dovrà tenere adeguatamente in considerazione le catene di approvvigionamento, le competenze e le dotazioni tecnologiche di ciascun Stato membro, così come il tessuto socioeconomico europeo, perlopiù costituito da piccole e medie imprese”. La seconda questione è la revisione sulla Direttiva sul trasporto combinato internazionale, la cui seconda versione è stata presentata dalla Commissione Europea nel novembre del 2023. Confetra afferma che tale proposta “va ricontestualizzata con una riflessione sull’efficientamento logistico europeo”.
La terza questione normativa è il Regolamento sulla rete transeuropea dei trasporti Ten-T, che sta per entrare in vigore dopo tre anni dalla sua proposta iniziale. Però manca ancora, sottolinea Confetra, un adeguato supporto finanziario. De Ruvo ha aggiunto che “il prossimo ciclo istituzionale dovrà riequilibrare competenze e peso delle Direzioni generali, dei Consigli e delle Commissioni parlamentari, in modo da dare ai trasporti e alla logistica la centralità politica e operativa che meritano, e rivedere il meccanismo degli atti delegati e di esecuzione, con limiti nel tempo e nel perimetro di mandato alla Commissione”.
Il presidente di Confetra ha concluso auspicandosi che “in futuro la Commissione dovrebbe portare avanti valutazioni di impatto più trasparenti e intellegibili, coinvolgendo attivamente gli Stati membri, le rappresentanze territoriali e le intere filiere interessate, attraverso una metodologia di calcolo, pesi ponderati e Centri Studi e Ricerca effettivamente indipendenti, possibilmente inseriti in un Albo sottoposto a revisione periodica”.