Il 18 marzo 2021 il presidente di Confetra, Guido Nicolini, ha illustrato al nuovo ministro del Mims (ex Trasporti) Enrico Giovannini il ruolo e le richieste della logistica. “Il nostro settore rappresenta il sistema circolatorio dell’economia reale sul piano interno, e le braccia e le gambe degli interessi economici e industriali del Paese sul piano internazionale nel complesso scacchiere del mercato globale”, ha detto Nicolini al termine dell’incontro, precisando che “avremo modo, nelle prossime settimane, di affrontare le tante questioni aperte che riguardano i diversi specifici segmenti della nostra supply-chain: porti, interporti, aeroporti, spedizioni internazionali, cargo ferroviario, autotrasporto, hub logistici, infrastrutture materiali ed immateriali”.
Il primo punto affrontato dal presidente di Confindustria è la semplificazione: “È da due anni che proponiamo un pacchetto di semplificazioni per il nostro settore a costo zero ed altissimo impatto. Ora siamo noi che chiediamo allo Stato di compiere lo stesso salto di qualità che il Governo ha auspicato compiano le imprese e la cultura industriale del Paese”. Nicolini precisa che “abbiamo circa 440 procedimenti amministrativi di controllo sulla merce e sui vettori spalmati su 17 pubbliche amministrazioni, quando la media europea è di non oltre 50 e quasi tutti coordinati dai Custom Office nazionali”.
Il settore attende dal 2016 un Decreto attuativo sullo Sportello Unico Doganale e dei Controlli, la Single Window One Stop Shop operativa in tutta Europa tranne che in Italia. “Siamo l’unico Paese europeo ad avere il doppio controllo Dogana e Guardia di Finanza sulle merci. Siamo l’unico Paese europeo ad avere una legislazione sulle spedizioni che risale al periodo fascista, il Codice Civile del 1942, e non abbiamo neanche adottato la lettera di vettura elettronica e-CMR prevista dalla Convenzione di Ginevra”, dichiara Nicolini.
Ciò significa, aggiunge il presidente di Confetra, che nella maggior parte dei porti italiani i veicoli industriali possono fare da cinque a otto ore di attesa perché non esiste un sistema che gestisce gli appuntamenti. “Siamo anche l’unico Paese europeo con tre soggetti di controllo per il settore, ossia Antitrust, Art e AgCom, in aggiunta ai ministeri vigilanti e alla giustizia ordinaria”.
Nicolini conclude ricordando che il gap delle competitività logistica italiana costa tra 70 e 90 miliardi di euro l’anno. Confetra propone al Governo un patto per il Pnrr: lo Stato faccia le riforme che il settore attende da oltre un decennio “e ogni euro risparmiato dalle imprese logistiche sugli assurdi oneri burocratici tutti e soli italiani sarà investito per accelerare la transizione green”.