La logistica urbana ha avviato il discorso di apertura dell’Assemblea annuale di Confetra, che si è svolta a Roma il 14 novembre 2023. Il presidente della confederazione, Carlo De Ruvo, ha proposto l’adozione di un progetto nazionale per ridurre le emissioni di CO2 nel trasporto urbano delle merci. Una considerazione che parte dai dati del Cluster Trasporti, secondo cui questo trasporto ha una quota di veicoli/km del 17,3% e di emissioni di gas serra del 32,5%. “A patto che tutto non si risolva solo con l’allargamento delle Ztl o l’aumento delle tariffe di accesso serve anche una trasformazione tecnologica e un quadro coerente e compatibile con i flussi di merci a monte e la distribuzione a valle”, ha spiegato De Ruvo. “Bisogna stabilire dei principi fondamentali sui quali poi costruire una politica dedicata e ridurre la disomogeneità di regolamentazione (criteri tecnici, tariffazione, orari di accesso per il carico e lo scarico) della mobilità delle merci nei centri urbani”.
Dal punto di vista della sostenibilità economica, Confetra valuta che “su scenari possibili d’immatricolazione di nuovi veicoli elettrici di trasporto merci (Motus E), nel periodo 2024-2030 potrebbero entrare in esercizio poco meno di mezzo milione di veicoli leggeri e poco meno di centomila veicoli pesanti, con un investimento complessivo, in termini di Tco (Total Cost of Ownership per tipologia di veicolo), stimato in oltre 45 miliardi di euro, la cui sostenibilità richiederebbe, ipotizzando un’incidenza media del 20-25% degli incentivi diretti e indiretti, sui costi di acquisto ed esercizio dei veicoli, circa 9-11 miliardi di euro”.
Queste sono cifre che la confederazione considera “significative”, anche se “da verificare”, su cui bisogna comunque “riflettere attentamente”. Con queste considerazioni, De Ruvo afferma che “ridurre e poi eliminare nel lungo termine le emissioni dei veicoli utilizzati per il trasporto merci su strada sarebbe certamente un risultato straordinario, ma è ottenibile solo se contemporaneamente migliora l’efficienza delle tecnologie utilizzate e aumenta la disponibilità di fonti energetiche a basse e zero emissioni, come elettricità da fonti rinnovabili, biocarburanti e idrogeno. In pratica una politica industriale specificamente dedicata e un’infrastruttura di approvvigionamento energetico adeguata e affidabile”.
Il presidente di Confetra si è soffermato su alcuni provvedimenti che richiedono l’attenzione del settore e in particolare l’autonomia differenziata, il governo dei porti e la concorrenza. La prima “desta forte preoccupazione nelle imprese di trasporto e logistica, poiché include, tra le materie oggetto del possibile trasferimento di competenze alle Regioni, anche infrastrutture, porti e aeroporti: il rischio è la frammentazione del sistema e delle politiche di investimento e di regolazione”.
La confederazione ritiene anche che bisogna “evitare cambiamenti agli attuali assetti istituzionali delle Autorità di Sistema Portuale, come ulteriori accorpamenti e privatizzazioni, e di puntare piuttosto al rafforzamento della regia nazionale, già prevista dalla normativa vigente”. Per i porti è invece prioritario digitalizzare la filiera logistica e semplificare la burocrazia col coordinamento e la razionalizzazione dei numerosi enti coinvolti. Su questi temi interviene il Pnrr e sono in corso semplificazioni procedurali, “ma restano ancora incertezze sulla loro effettiva conclusione”.
Per quanto riguarda la concorrenza, Confetra chiede di tenere sotto controllo con maggiore attenzione i processi di integrazione verticale e orizzontale nel trasporto e nella logistica, “che sono certamente necessari per l’efficienza e la qualità dei servizi, ma possono incidere sensibilmente sugli equilibri competitivi tra imprese operanti nei singoli segmenti di attività e sul loro accesso ai relativi mercati dei servizi”. De Ruvo ha precisato che “servono misure di regolazione economica preventiva dei mercati logistici e di trasparenza e di regolarità degli operatori, per evitare barriere, cartelli, comportamenti scorretti, inefficienze e rendite”.
Il presidente è intervenuto anche sulla vertenza relativa al contributo annuale all’Autorità di Regolazione dei Trasporti. Ha già ottenuto l’esenzione l’autotrasporto e Confetra chiede che tale esenzione sia estesa “ad altre attività – principali, accessorie e connesse – di trasporto, movimentazione logistica e spedizione delle merci, tutte liberalizzate e già regolate dal ministero dei Trasporti e da altre Amministrazioni competenti come l’autotrasporto merci”.
Infine De Ruvo ha parlato del nodo dell’attraversamento delle Alpi e, in particolare, dell’asse del Brennero. A tale proposito, la confederazione ritiene che “sarebbe necessario che la gestione dell’arco alpino fosse coordinata da una struttura comune composta anche dagli stakeholders, che raccolga in tempo reale i dati di traffico e di agibilità e disponga di modelli sempre aggiornati di simulazione multimodale, in grado di supportare il decisore, politico e tecnico – sia nelle emergenze sia nella programmazione degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria delle infrastrutture stradale e ferroviaria – e che comunichi tempestivamente, attraverso una piattaforma dedicata, con gli utenti delle infrastrutture”.
La politica deve comunque attuare “una forte iniziativa politica che induca la Commissione Europea a tutelare realmente la libera circolazione di merci nel Mercato Interno oltre che a promuovere una gestione coordinata dei transiti sui valichi alpini ed i connessi corridoi europei in situazioni di emergenza”.