Confetra valuta positivamente il Decreto Rilancio, ma lo ritiene inadeguato sull’aspetto dei porti e della semplificazione. Il presidente della confederazione, Guido Nicolini, afferma che il provvedimento “contiene certamente provvedimenti che riconoscono alle imprese della logistica e del trasporto merci un ruolo centrale anche perché esse hanno garantito la consegna dei generi di prima necessità in pieno lockdown. Ma è lecito, su taluni ambiti, aspettarsi di più”.
Confetra ritiene positivo che l’intera filiera della logistica sia compresa nell’articolo 61 del Decreto, inserendola così tra le attività maggiormente colpite dalla crisi e permettendo quindi di beneficiare delle agevolazioni fiscali, tra cui la sospensione del versamento dell’Irap, che costa alla logistica 676 milioni di euro l’anno. “A ciò vanno aggiunte le misure per il ristoro dei fatturati persi, per l'abbattimento degli affitti dei magazzini, e il credito di imposta aumentato a 80mila euro per i dispositivi di protezione individuale”, prosegue Nicolini.
Le altre misure citate da Confetra per il trasporto e la logistica sono i contributi al trasporto combinato strada-rotaia ferrobonus e strada-mare marebonus, la riduzione dei canoni portuali, l’incremento del fondo autotrasporto, lo sconto pedaggio alle imprese ferroviarie e il differito doganale, che valgono circa 90 milioni.
Ma Nicolini aggiunge che in sede di conferma del Decreto chiederà alcune modifiche, soprattutto sugli investimento nella portualità: “I porti producono un gettito Iva annuale di 13 miliardi, hanno perso volumi in media per il 25% ad aprile e siamo a circa -40% a maggio: non è pensabile si possa ristorare questa importante flessione con 16 milioni di euro”.
La confederazione ha già chiesto nelle scorse settimane la riduzione del costo del lavoro tramite provvedimenti sul cuneo fiscale: “Le nostre imprese non hanno potuto fruire degli ammortizzatori sociali, essendo rimaste attive durante il lockdown e, tuttavia, abbiamo subìto e stiamo subendo drastiche riduzioni di volumi e fatturato”, precisa Nicolini. “Nel nostro settore, una riduzione fino a fine anno del 20% del cuneo significa recuperare 80 milioni di euro. E ci consentirebbe di mettere in sicurezza i nostri dipendenti, oltre un milione di persone”.
Confetra si attiverà anche sul prossimo Decreto Semplificazioni: “Abbiamo già avanzato al ministero dei Trasporti e a Palazzo Chigi le nostre proposte. Impossibile applicare un Decreto Legge fatto di 600 rimandi ad altre norme e oltre novanta decreti attuativi” conclude il presidente della confederazione.