Il Consiglio dei ministri del 26 febbraio 2021 ha approvato la proposta del ministro Enrico Giovannini di cambiare il nome del ministero delle Infrastrutture e Trasporti in ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile. Subito dopo è arrivata la reazione negativa di Conftrasporto, che definisce questa decisione “inaccettabile”. Non solo, secondo il presidente della confederazione, Paolo Uggè, è “assurda e incongruente con quelli che sono gli obiettivi annunciati dal Governo Draghi”.
Uggè spiega che “Conftrasporto è da sempre per la mobilità sostenibile, e le politiche che sta portando avanti lo dimostrano. Sappiamo bene, però, che, se la politica economica non ha una rete di trasporti adeguata, non è funzionale a dare competitività al Paese. Bisogna prima compiere scelte di politica dei trasporti, e immediatamente dopo individuare mezzi attraverso i quali realizzare una mobilità sostenibile, incalza Uggè”.
Togliere dal nome del ministero i termini “trasporti” o “logistica”, aggiunge Uggè, “è una scelta che riteniamo grave, e denota un orientamento che non tiene conto della situazione reale. Se attuata e non chiarita, mette a rischio l’economia del nostro Paese, che è di trasformazione oltre che di produzione. Tutto questo avviene in un momento in cui si sta cercando faticosamente di riprendere il cammino verso la ripresa”.