La filiera logistica italiana chiede sempre più addetti non qualificati. Lo mostra una ricerca promossa dalla Fondazione per la Sussidiarietà che si basa sui dati del Sistema Informativo Excelsior, di Unioncamere e di Anpal. In generale, la domanda di queste attività è passata dalle 650mila posizioni del 2021 alle 811mila del 2022, con un aumento del 25%. Di queste, nell’81% dei casi non è richiesto un titolo di studio specifico e nel 60% non è richiesta alcuna esperienza specifica.
Restando nell’ambito della filiera logistica, vediamo che nel 2022 la categoria degli addetti all’imballaggio e al magazzino ha chiesto 188.060 unità (al secondo posto dopo le 344.960 unità degli addetti alla pulizia di negozi e uffici). Al quarto posto troviamo gli addetti allo spostamento delle merci, con 40.370 unità e al decimo posto gli addetti alle consegne, con 13.720 unità. Complessivamente, quindi, la logistica ha chiesto 242.150 unità.
Nonostante la mancanza di requisiti sulla formazione e l’esperienza, emerge una carenza di candidati a queste attività. Secondo la Fondazione per la Sussidiarietà, questa differenza tra domanda e offerta di lavoro si potrebbe colmare con una “collaborazione effettiva tra istituzioni, aziende e terzo settore”. Il presidente Giorgio Vittadini spiega che “le politiche a sostegno del lavoro devono garantire maggiore accessibilità alle offerte esistenti. Il supporto a chi è senza occupazione deve avvenire in modo sussidiario con l’ausilio dei corpi intermedi”.