Il 1° settembre 2021 Dhl Supply Chain e i sindacati confederali hanno annunciato un accordo per internalizzare circa 750 lavoratori delle sue piattaforme logistiche che attualmente operano attraverso fornitori esterni in cinque regioni. Le assunzioni, senza periodo di prova, inizieranno entro aprile 2022 avverranno in meno di un anno.
I sindacati spiegano che l’accordo prevede anche “il riconoscimento di tutti gli istituti economici e normativi, l’armonizzazione con il contratto aziendale nonché la flessibilità già prevista dal contratto nazionale e dall’accordo aziendale. Si demanda alla contrattazione decentrata l’applicazione dell’accordo e quindi l’armonizzazione delle peculiarità locali e di sito”.
Secondo il segretario nazionale di Filt Cgil, Michele De Rose, questo accordo può aprire la strada per estendere il modello di gestione diretta degli operatori della logistica integrata. In una nota, Dhl Supply Chain afferma di essere soddisfatta di questo accordo, raggiunto “grazie a un percorso negoziale che viene da lontano ed è stato caratterizzato da maturità, innovazione e spirito di collaborazione”. L’intesa, aggiunge la società “raggiunge il duplice obiettivo di garantire ai dipendenti le migliori condizioni di lavoro nel mercato di riferimento, nonché la flessibilità necessaria per una gestione sostenibile delle attività sulla base delle esigenze dei clienti Dhl”.