La mattina di lunedì 21 giugno 2021 è avvenuto a Novara l’interrogatorio del giovane autista che il 18 giugno ha investito, uccidendolo, il coordinatore del sindacato SiCobas Adim Belakhdim durante un picchetto davanti alla piattaforma logistica della Lidl di Biandrate, in provincia di Novara. Il camionista proseguì il viaggio, per poi chiamare i Carabinieri da un casello autostradale ed essere arrestato per omicidio stradale e resistenza a pubblico ufficiale. Dopo l’interrogatorio, il Gip Andrea Guerrerio ha concesso all’autista gli arresti domiciliari, mantenendo le accuse.
Il suo avvocato ha dichiarato che l’uomo ha fornito la massima collaborazione agli inquirenti. Egli afferma di non avere avuto intenzione d’investire il sindacalista mentre stava uscendo dalla piattaforma logistica e di avere proseguito la marcia perché temeva un linciaggio, per poi chiamare i Carabinieri all’imbocco dell’autostrada A4 di Novara Ovest. La strategia difensiva è provare che è stato un incidente stradale e non un investimento volontario e di evitare l’aggravente della fuga.
L’indagato, che ha 25 anni, lavora come autista dipendente di una società di autotrasporto di prodotti surgelati che ha sede a Castellamare di Stabia, in provincia di Napoli, è sposato e ha due figli (come la vittima). Secondo una prima ricostruzione, aveva scaricato il camion nella logistica di Biandrate e doveva tornare nella sede dell’azienda, essendo venerdì. Con le attuali accuse, rischia una condanna fino a sette anni, con la possibilità di un aumento di due terzi perché si è allontanato dal luogo dell’incidente.