Nell’area dell’ex ferriera Servola del porto di Trieste sorgerà un nuovo polo logistico infrastrutturale sviluppato da Icop, società friulana specializzata nella costruzione di microtunnel. Lo sviluppo della piattaforma è finanziato per venti milioni di euro dagli istituti bancari Bnl Bnp Paribas e Unicredit , con l’intervento di garanzia della Sace. Questa somma serve a Icop per acquisire quote di Finarvedi, la società concessionaria dell’area.
Il nuovo polo logistico ospiterà anche uno snodo ferroviario, un impianto di smaltimento rifiuti, uno scalo ferroviario, un raccordo autostradale e beneficerà dell’allungamento della banchina portuale. Presentando il progetto, il Cfo d’Icop, Paolo Copetti, ha spiegato che è virtuoso “perché consente la soluzione di un rilevante tema ambientale proponendo non solo la chiusura di un sito produttivo, ma anche e soprattutto la realizzazione di una infrastruttura con una forte valenza economica nel rispetto dei più elevati standard Esg”.
Ma è anche un progetto ambizioso “perché si inserisce nell’ambito di un ancor più ampio piano di sviluppo del porto di Trieste in grado di produrre ricadute significative per tutto il tessuto produttivo della Regione per i prossimi decenni”. La prima fase di sviluppo richiede un investimento di oltre 50 milioni di euro, cui si aggiungono 27 per lavori di marginamento. Altre opere saranno realizzate in seguito, “in una logica d’integrazione con la rete ferroviaria e con le altre infrastrutture portuali”.
La realizzazione di questo polo logistico rientra in un delle attività industriali e portuali, il recupero ambientale e la riconversione di Servola, l’area da anni dismessa. Sono coinvolti anche i ministeri dello Sviluppo Economico, Ambiente e Mims, l’Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro, l’Agenzia Demanio, il porto di Trieste, la Regione Friuli Venezia-Giulia, il Comune di Trieste e il Gruppo Arvedi.Icop