Il 13 marzo 2017, Epal annuncia il divorzio da Uic per quanto riguarda l'intera europa, allineandosi così a una decisione presa in Italia già da qualche anno. Il divorzio italiano è stato infatti sancito il 26 giugno 2013 durante l'incontro sull'interscambio svolto dal gruppo di lavoro Ecr, dove ha partecipato anche il Comitato Epal interno dell'associazione ConLegno che, come Consorzio per la tutela del legno e del sughero, ricopre il ruolo di riferimento e gestione del marchio Epal nel territorio nazionale.
In tale incontro, le aziende associate italiane ribadirono la decisione di attuare lo scambio alla pari soltanto con i pallet Epal che "oltre a garantire l'immissione in commercio di un prodotto che risponde alle esigenze di sicurezza, mette a disposizione un sistema di controlli e interventi che garantiscono la persistenza di queste caratteristiche lungo tutta la vita utile del pallet", spiega una nota di ConLegno. "La mancanza di queste garanzie per altre tipologie di pallet Eur aveva precedentemente indotto il sistema Idm-Gdo a considerare interscambiabili solo i pallet Epal".
In concreto, nel circuito Epal non saranno più accettate, come scambio, le pedane marcate Uic/Eur dal 1° maggio 2017 anche fuori dall'Italia. Per agevolare gli utenti, Epal ha istituito un periodo transitorio fino al 31 dicembre 2021, in cui continuerà ad accettare l'interscambio con i pallet Uic/Eur, ma solo di quelli prodotti entro la fine di febbraio 2017, rispettando le fiches Uic dalla 435-2 alla 435-6.
Angelo Scaroni, coordinatore del Comitato Tecnico Epal, spiega che "le ragioni di tale decisione si riconducono alla mancata adozione, da quando è stato stipulato l'accordo di interscambio tra Epal e Uic nell'ottobre 2014, di adeguate misure per garantire sicurezza e qualità dei pallet, oltre all'assenza di azioni volte a tutelare il marchio Epal".
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