L'effetto domino della crisi di Artoni sta colpendo diverse realtà del facchinaggio e dell'autotrasporto, tra cui la cooperativa parmense La Giovane, che il 20 febbraio ha comunicato ai sindacati la riduzione del personale di tutte le 86 unità impiegate nelle piattaforme di Gorla Minore (Varese), Dalmine (Bergamo), Mairano (Brescia), Caorso (Piacenza) e Reggio Emilia. In questi impianti la Giovane svolge movimentazione merci per Artoni, un'attività che è attualmente interrotta. I sindacati confederali hanno chiesto ai vertici della cooperativa un incontro.
Il 14 marzo si svolgerà a Roma un incontro importante sulla crisi di Artoni, dove Fercam potrebbe portare il suo piano di acquisizione di parte delle attività dell'azienda emiliana (ridimensionato rispetto al programma originario) mentre quest'ultima potrebbe accedere alla cassa integrazione per parte del suo personale. Sulla questione si stanno muovendo anche alcune Regioni.
La Regione Emilia-Romagna, dove ha sede la società di trasporto, chiede al Governo di estendere la cassa integrazione anche ai lavoratori dell'indotto, stimati in tutta Italia in tremila unità. Anche la Regione Piemonte sta seguendo il caso e ha già organizzato un incontro a Torino per valutare la crisi per le filiali Artoni piemontesi, ma anche per le imprese esterne di movimentazione e autotrasporto.
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