Celebrando il 25 ottobre 2024 i settantacinque anni dalla fondazione, la Federazione degli Agenti Marittimi (Federagenti) ha scelto di sfidare i luoghi comuni sul commercio globale delineando uno scenario complesso, ma carico di opportunità senza precedenti per il Mediterraneo. Durante l'assemblea – dove il presidente uscente Alessandro Santi, ha passato il testimone al suo successore Paolo Pessina - l’associazione ha chiamato al dibattito alcuni dei maggiori esperti internazionali, accademici, osservatori dei conflitti mondiali e giovani dottori e dottorandi dell'Università La Sapienza. Questo melting pot di opinioni ha messo in discussione visioni consolidate, delineando un nuovo approccio al ruolo del Mediterraneo nel commercio internazionale.
Tra i temi principali discussi, è emersa la necessità di contestare l'idea della progressiva emarginazione del Mediterraneo, nonostante le difficoltà legate al parziale blocco del Mar Rosso e del Canale di Suez. Federagenti ha lanciato un appello all'Unione Europea affinché svolga un ruolo attivo nel garantire la sicurezza delle rotte marittime e nel contrastare chi, come gli Houthi, punta al blocco di queste vie fondamentali per il traffico globale. Il Mediterraneo, ha ribadito la Federazione, è ancora centrale nel definire le strategie e gli equilibri commerciali mondiali.
Cautela è stata espressa anche riguardo l'ascesa dell'economia cinese e l'espansione dell'area indo-pacifica, in un contesto internazionale che continua a essere segnato da tensioni e conflitti. Federagenti ha inoltre messo in luce le criticità della politica verde dell'Unione Europea, descritta come troppo ideologica e poco attenta al bilancio tra costi e benefici. Secondo l'opinione condivisa durante l'assemblea, smantellare l'intera industria europea porterebbe a un impatto quasi nullo sulle emissioni nocive, evidenziando così l'inadeguatezza delle attuali politiche ambientali.
Particolare enfasi è stata posta sulla necessità che l'Italia rivendichi il suo ruolo storico e strategico nel Mediterraneo, sfruttando la sua capacità di dialogare con i paesi dell'Africa e del Medio Oriente. Federagenti ha esortato a intensificare gli sforzi per attuare il Piano Mattei, con l'obiettivo di riposizionare il Paese al centro delle dinamiche mediterranee, facendo leva su una politica estera mirata e su investimenti infrastrutturali selettivi e strategici.
L'assemblea di Federagenti ha rappresentato un momento di riflessione sul futuro dei traffici marittimi e sul ruolo dell'Italia in questo contesto. “L'Italia è chiamata oggi a fare la sua parte rapidamente, rendendo efficienti le proprie infrastrutture e incrementando in modo intelligente e selettivo gli investimenti”, ha dichiarato il presidente uscente Alessandro Santi. “La centralità di un Mediterraneo diverso pone l'Italia, per la prima volta negli ultimi ottanta anni, in una posizione unica di vantaggio anche nei confronti dei partner europei”, ha concluso Santi.