Dopo circa un anno e mezzo dall'apertura del Tavolo di lavoro (avvenuta nel giugno 2014) e una vertenza complicata e difficile in termini di confronto, l'intesa globale sancisce una tregua tra i lavoratori e l'Associazione dei Grossisti Ortofrutticoli, l'Associazione Movimentatori Torino e il Comune di Torino. La lunga trattativa, iniziata dopo un periodo di forti tensioni caratterizzati da picchetti notturni, il decesso di un commerciante per infarto e scontri con la Polizia, ha portato alla condivisione del primo accordo nella storia del Caat.
Nel documento, oltre al riconoscimento di SiCobas come unico rappresentante dei lavoratori, si definiscono fondamentali questioni di principio. L'impegno a contrastare il lavoro irregolare, miglioramento delle condizioni di lavoro in particolare quello notturno, rispetto del contratto collettivo nazionale e la definizione delle procedure per la gestione dei cambi di appalto sono i punti salienti dell'intesa.
"Ho condiviso appieno le ragioni degli scioperi, ma non il metodo e non ho nessun problema a sottolineare che i primi a sperare in una soluzione positiva della trattativa siamo stati noi, soprattutto dopo la degenerazione di alcune situazioni" dice Ottavio Guala, vice presidente del Caat e presidente Apgo (associazione piemontese grossisti ortofrutticoli).
Il Caat è il terzo centro italiano di vendita all'ingrosso di prodotti ortofrutticoli, rifornisce tutti i giorni i mercati e i supermercati del Piemonte, di parte della Liguria e la Francia movimentando in un anno più di mezzo milione di tonnellate di merce. In una realtà così complessa, partecipata al 92% dal Comune di Torino, la firma dell'accordo rappresenta un importante risultato che rafforza ulteriormente la relazione tra lavoratori e gli operatori.
Davide Debernardi
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