Il 20 luglio 2020 la Guardia di Finanza di Firenze ha concluso una lunga indagine su alcune cooperative toscane che hanno messo in bilancio falsi acquisti di carburante per un totale di 75 milioni di euro, con lo scopo di evitare il pagamento dell'Iva tramite crediti inesistenti. L’inchiesta, coordinata dal Sostituto Procuratore di Firenze Fabio Di Vizio è iniziata alla fine del 2018 dopo alcune verifiche in cinque cooperative di autotrasporto e di logistica con sede nella provincia di Firenze, che operavano per un consorzio di Pistoia. Gli inquirenti hanno scoperto che gli acquisti di carburante erano solo sulla carta, contabilizzati tramite fatture di una società di Prato.
Queste false fatture consentivano di contabilizzare consistenti crediti Iva. Per giustificare il consumo del gasolio “fantasma”, le cooperative emettevano fatture, anche in questo caso per servizi inesistenti, a sei società di autotrasporto ucraine, in regime di esenzione dell’Iva. Grazie a questo meccanismo, le cooperative toscane sono riuscite a ricevere dallo Stato otto milioni di crediti Iva inesistenti, che non hanno alcuna documentazione di supporto e che sono risultate saldati attraverso decine di fittizi contratti di cessione del credito. Al termine dell’indagine, la Finanza ha eseguito il sequestro preventivo di beni per un valore totale di otto milioni di euro verso le società coinvolte e verso sette loro rappresentanti legali e consiglieri. Tra i beni sequestrati ci sono due veicoli commerciali e undici conti correnti.