Alla presenza del Prefetto, nella serata del 22 settembre 2016, è stato siglato un accordo tra le parti sociali GLS, Seam, Natana, Comune di Piacenza, Questura, SiCobas, AdlCobas e USB. L'obiettivo della trattativa verteva sulla ricerca di regole precise per la collocazione di chi ha avuto rapporti di lavoro a tempo determinato all'interno del magazzino GLS di Piacenza, senza lasciare alle aziende appaltatrici di decidere arbitrariamente se assumere un lavoratore piuttosto che un altro.
Il testo stabilisce che i lavoratori già impiegati a tempo determinato nell'attuale hub di Piacenza, saranno ricollocati secondo criteri e norme da definire in un negoziato tra le parti, che si terrà, presumibilmente, nella prima settimana di ottobre. GLS si è anche impegnata ad investire capitali per l'apertura di un nuovo centro logistico nel piacentino, entro sei settimane dalla firma dell'accordo e sarà l'azienda a decidere la gestione dell'attività e, previo confronto con i sindacati, ad individuare i lavoratori da destinare al nuovo sito.
Il 30 settembre 2016 si è svolto lo sciopero indetto dai lavoratori del settore merci, logistica e cooperative della Lombardia, che con un presidio sotto la prefettura di Milano chiedono più regole, diritti e legalità nel settore. La morte dell'operaio che lavorava alla GLS di Piacenza e l'ultimo caso di violenza che ha coinvolto un delegato della Fit Cisl (picchiato per aver appeso un volantino relativo allo sciopero del 30 settembre), hanno portato i sindacati di categoria Fit Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti Lombardia, a reclamare la costruzione di un sistema di regole e di vigilanza che non costringa i lavoratori a sottostare alla restringenti regole delle multinazionali del settore, il tutto a discapito dei diritti del lavoratore, come il diritto di sciopero, il rispetto degli orari e la giusta retribuzione.
Davide Debernardi
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