Oggi pomeriggio il terzo Consiglio dei Ministri del Governo Conte ha nominato quarantacinque sottosegretari, tre dei quali al ministero dei Trasporti, che si affiancheranno al ministro Danilo Toninelli, anche se per ora non sono state precisate le deleghe. Il primo è Michele Dell'Orco, nato nel 1985. Eletto deputato del Movimento 5Stelle nel 2013, nella passata legislatura stato membro della Commissione Trasporti della Camera da luglio 2014 a dicembre 2015. Nel profilo del suo sito web, Dell'Orco cita alcune azioni svolte nella Commissione: "La mia attività in Commissione mi ha portato anche a porre attenzione ai fenomeni di corruzione e di spreco di fondi pubblici legati alle grandi opere. Ho contribuito con un'interrogazione alla rimozione di Ercole Incalza come Capo struttura tecnica di Missione al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, indagato più e più volte nell'ambito delle inchieste sulle grandi opere. Nell'ambito del mio territorio modenese mi batto in particolare contro le nuove inutili, dannose e costose colate di cemento della Bretella di Campogalliano-Sassuolo e dell'autostrada Cispadana e contro lo smantellamento e depotenziamento della linea ferroviaria Modena-Sassuolo".
Il secondo sottosegretario ai Trasporti è Edoardo Rixi, nato nel 1974, che ha iniziato la carriera politica nel 2002 come consigliere della Lega Nord a Genova. La prima esperienza come deputato avviene nel 2010 come sostituto di Maurizio Balocchi, in quanto primo dei non eletti in Liguria nel 2008. Lo stesso anno si dimette per diventare consigliere regionale, sempre in Liguria. Quest'anno è stato eletto alla Camera. Secondo un articolo del Secolo XIX del 2 febbraio 2016, Rixi è stato rinviato a giudizio in un'inchiesta che ha coinvolto 23 consiglieri regionali per le cosiddette "spese pazze". Nel novembre del 2017, Rixi si è espresso a favore della nascita di un ministero del Mare, mentre era in carica come assessore allo Sviluppo Economico e Porti della Liguria.
Il terzo sottosegretario ai Trasporti è Armando Siri, nato nel 1971 ed eletto quest'anno senatore nelle liste della Lega, di cui è ritenuto un consigliere economico. Giornalista dal 1998, ha lavorato a Mediaset e ha iniziato l'attività politica nel Partito Socialista, dove è stato collaboratore di Bettino Craxi. È uno degli ispiratori della proposta di flat tax e della Scuola di Formazione Politica della Lega. Secondo un articolo dell'Espresso del 12 marzo 2018, Siri avrebbe patteggiato nel 2014 una condanna a un anno e otto mesi per bancarotta fraudolenta nel fallimento della società MediaItalia, fondata nel 2002 da Siri con altri due soci. Intervistato da Report, Siri ha dichiarato di essere innocente e di avere patteggiato perché non poteva sostenere le spese del processo.
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