Dopo un periodo di crescita, il trasporto italiano sta mostrando segni di logoramento. Lo spiega il centro Studi di Confetra nella Nota Congiunturale relativa al primo semestre del 2019. La crisi parte dalla flessione della produzione industriale italiana dello 0,8%, dopo un 2018 che nonostante l'andamento variabile si era chiuso in positivo. Una situazione che "indirizza verso la stagnazione la movimentazione delle merci", spiega Confetra. Nell'autotrasporto, il nazionale resta ancora con segno positivo, anche se di pochi punti (2,5%), mentre l'internazionale a carico completo scende sotto zero (-0,6%). Anche i corrieri restano positivi, ma con cifre minori rispetto al 2018: le consegne nazionali crescono dell'1,8% contro il 2,5% dell'anno precedente, quelle internazionali del 3,5% contro il 4%. Il fatturato dell'autotrasporto segna la stessa tendenza dei volumi, mentre quello delle spedizioni internazionali migliora nelle modalità stradale e marittima.
Il trasporto su rotaia riprende fiato, con una crescita del 5% in termini di treni/chilometri, ma scende di quota quello aereo: -5,8% in tonnellate trasportate e -7,6% in fatturato. Anche il mare è mosso. L'unico comparto che mostra un segno positivo (4,3%) è quello dei container diretti a scali gateway (ma lo scorso anno la crescita è stata del 4,8%), mentre quello di transhipment continua a calare (-6,5%). In rosso anche le rinfuse liquide (-7,6%) e solide (-2,3%). Il ro-ro non mostra un andamento chiaro, perché Confetra non ha potuto rilevare i dati dei porti di Livorno (importante in questo settore) Messina e Piombino. Gli altri scali mostrano comunque un arretramento (-4,6%).
Questa situazione non propende certamente all'ottimismo. Confetra rileva che diminuiscono sia gli operatori che si aspettano nei prossimi mesi una crescita dal 31,2% del 2018 al 29% del primo semestre, sia quelli che si aspettano un calo (dal 12,2% all'8,7%), mentre la maggioranza prevede una situazione stabile (62%). "Le nostre rilevazioni ci confermano nella convinzione, peraltro empiricamente già oltremodo chiara ai nostri operatori, che siamo all'alba di una stagione di profonda regressione del ciclo economico", commenta presidente di Confetra. "Il settore logistico, per quanto al proprio interno molto articolato e ricco di pluralità operative, non poteva non risentire nel suo insieme di una produzione industriale stagnante e di una generale condizione di incertezza del commercio globale. Ma è chiaro a tutti che la competizione internazionale avviene tra Stati e Continenti: Guerra dei Dazi, Via della Seta, Brexit sono lì a ricordarcelo ogni giorno. Le nostre imprese hanno bisogno di un Paese, alle spalle, che decida finalmente di occuparsi seriamente e strutturalmente di logistica".
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