Il rinnovo del contratto nazionale Logistica, Trasporto Merci e Spedizioni firmato lo scorso 3 dicembre prevedeva l'introduzione della nuova figura del rider, senza però definirla e rinviando questo approfondimento a una trattativa separata. Nelle ultime settimane, la questione è balzata in primo piano per un intervento del ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, che ha aperto un Tavolo proprio su questo argomento. Oggi, i sindacati e le associazioni del trasporto annunciano la firma di un accordo che prevede alcune tutele salariali, assicurative e previdenziali simili a quelle del lavoro subordinato e altri elementi, come l'assistenza sanitaria integrativa e bilateralità.
Massimiliano Pischedda, Dipartimento nazionale settore logistica di Uiltrasporti, spiega a TrasportoEuropa che per quanto riguarda la retribuzione, i rider hanno parametri propri, con orario di lavoro flessibile, che può essere sia a tempo pieno, sia a tempo parziale. In tutti i casi l'orario massimo di lavoro è di 39 ore la settimana che si possono distribuire al massimo per sei giorni la settimana, con minimo di due ore e massimo di otto ore al giorno. Come avviene per tutte le attività del contratto nazionale non è possibile il pagamento a cottimo (quindi a consegna), ma prevede nella contrattazione di secondo livello l'introduzione di premi, piuttosto che indennità per il logoramento dei mezzi, se questi sono di proprietà del rider.
Le aziende possono usare le app degli smartphone per organizzare i viaggi, ma l'accordo proibisce il cosiddetto "ranking reputazionale" di ciascun lavoratore. I rider sono soggetti ai contributi previdenziali Inps e all'assicurazione Inail, ma i loro veicoli, compresi quelli non targati, devono avere anche un'assicurazione civile per danni a terzi. Essi possono beneficiare anche dell'assistenza sanitaria integrativa Sanilog e della bilateralità Ebilog. I rider sono soggetti alle norme sulla sicurezza, che nello specifico prevedono la fornitura da parte dell'azienda di dispositivi di protezione individuale, come caschi e pettorine ccatarifrangenti.
In una nota congiunta, Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti dichiarano che "abbiamo completato il percorso iniziato con il rinnovo del CCNL Logistica, Trasporto Merci e Spedizioni del 3 dicembre scorso e ora anche i rider sono tutelati. In questi mesi abbiamo valutato attentamente tutti gli elementi e le esigenze emerse dalle parti, per rappresentare al meglio la figura professionale del rider che ha sfaccettature variegate". Marco Oddone, segretario nazionale di Uiltrasporti, e il suo segretario generale Claudio Tarlazzi commentano che oggi è un giorno molto importante perché "il contratto Logistica Trasporto Merci e Spedizione si afferma quale unico e primo contratto nazionale in Europa che disciplina l'attività dei rider in Italia, riconoscendone anche la natura prettamente di trasporto". I segretari aggiungono che ""Con questo contratto si sancisce che i rider sono lavoratori subordinati e non autonomi, come erroneamente indicato da alcuni Tribunali, essendo chiaro che questi lavoratori non possono scegliere se e quando fare una consegna, e quindi è necessario che abbiano i diritti dei lavoratori subordinati, seppure con ampi margini di flessibilità. Da adesso in poi la Uiltrasporti sarà impegnata in modo permanente a verificare che a questi lavoratori siano riconosciuti le previsioni contrattuali che gli spettano".".
Il segretario nazionale della Fit Cisl, Maurizio Diamante, spiega che "da oggi i rider queste regole le hanno e noi vigileremo perché siano applicate. Come sindacato quindi la nostra parte l'abbiamo fatta e continuiamo a farla. Ora chiediamo che il Governo faccia la sua riattivando il prima possibile il Tavolo della logistica, che è il luogo deputato per trovare soluzioni al dumping, al caporalato e agli altri problemi che assediano la logistica italiana e che le impediscono di svilupparsi a vantaggio della nostra economia".
Resta però aperta la questione dell'applicazione dell'accordo, che oggi è stato firmato dalle associazioni datoriali che hanno condiviso il rinnovo del CCNL dello scorso dicembre. Esse rappresentano il trasporto professionale e la logistica, ma restano escluse quelle della cosiddetta gig economy, come quelle che consegnano a domicilio i pasti prelevati dai ristoranti. Questo accordo, non essendo una Legge, non le vincola. Però i rider che lavorano per loro hanno una base per future rivendicazioni.
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