La pandemia di Covid-19 ha messo in luce alcuni punti deboli all’interno degli ospedali che possono favorire la diffusione dei virus. E non riguardano solamente le attività svolte da medici e infermieri, ma anche quelle collaterali legate alla sussistenza dei pazienti, come la distribuzione dei pasti. Entriamo nel campo della logistica ospedaliera, che sarà condizionata da questa pandemia. Come, lo sta studiando il Centro sulla Logistica e il Supply Chain Management della Liuc Business School, diretto da Fabrizio Dallari, che spiega: “Tecniche lean mutuate dalla produzione automobilistica e modelli di logistica efficiente come quelli adottati dal settore dei beni di largo consumo: è quanto serve anche alla logistica della ristorazione ospedaliera”.
Insomma, ci sarà un trasferimento di tecnologie dalla produzione al commercio alla logistica ospedaliera? “Il riferimento è ai modelli lean dell'automotive e a quelli logistici della Grande distribuzione organizzata con soluzioni votate alla massima efficienza”, risponde il professor Dallari. “Così, per esempio, il trasporto nell'ultimo miglio è affidato a grossi veicoli industriali, non più svolto da furgoni di piccole o medie dimensioni, e la consegna dei pasti arriva direttamente nei reparti attraverso delle navette automatiche che prelevano il carico dal pallet e lo portano direttamente in corsia”.
Elisabetta Garagiola del Centro sull'Economia e il Management nella Sanità e nel Sociale della Liuc Business School aggiunge che “alcune leve per ottimizzare il servizio da un punto di vista logistico sono: l’introduzione di automazione nei processi di produzione e distribuzione dei pasti; nuove tecnologie più performanti per diminuire i tempi di produzione; la migliore saturazione dei carrelli termorefrigerati per la distribuzione interna all’ospedale, ma anche una migliore saturazione dei mezzi di trasporto dai centri cottura agli ospedali; il bilanciamento dei trasporti in andata (con i pasti) e ritorno dall’ospedale (con le stoviglie sporche e i carrelli da sanificare) unitamente all’ottimizzazione dei percorsi, oppure ancora una revisione delle logiche di riordino dai fornitori (con modalità free pass)”.
Finora, la filiera della ristorazione ospedaliera è affidata tramite appalti, nella maggior parte dei casi, ad aziende specializzate nella fornitura di servizi ad elevato valore aggiunto. Il Centro della Liuc ha studiato le modalità operative di alcune di esse. “Tra le soluzioni innovative adottate da alcune aziende della ristorazione c'è proprio l'utilizzo delle navette automatiche per trasportare i pasti preconfezionati dai pallet ai reparti ospedalieri, con un evidente risparmio di risorse, soprattutto umane, e di costi”, precisa Elisabetta Garagiola, aggiungendo che “servono soluzioni ingegneristiche al miglioramento dei servizi sanitari e ospedalieri”.
Dallari conclude: “Analogamente agli approvvigionamenti di viveri aerotrasportati in tempo di guerra, in questi giorni nelle trincee presso gli ospedali in cui si combatte contro il coronavirus è più che mai essenziale approvvigionare in modo efficiente, rapido e sicuro i nostri nuovi eroi: medici, infermieri, personale ausiliario e naturalmente i pazienti ricoverati”.