Mentre FedEx ha aperto a inizio 2023 a Novara un hub su una superficie di oltre 200mila metri quadri che rappresenta uno dei principali poli in Europa, appare del tutto in salita con risvolti legali la strada per un altro insediamento logistico destinato a diventare il maggiore di tutta l’area novarese, quello conosciuto con il nome di Novara Ecologistica. A fine gennaio 2023 la Giunta comunale di Novara aveva approvato il piano strategico presentato dal Cim, il Centro interportuale, e da Develog, società specializzata nello sviluppo di insediamenti logistici.
Su un’area complessiva di oltre un milione di metri quadrati ubicata a Pernate, frazione di Novara, è prevista la costruzione di quattro unità immobiliari commerciali per una superficie coperta di 247mila metri quadri. Attualmente l’area ha una destinazione agricola, ma nel piano di governo del territorio del Comune di Novara era già indicata la sua trasformazione con funzioni insediative commerciali. Per questo motivo, la giunta novarese giustifica la propria delibera, come una semplice presa d’atto conseguente a una scelta già approvata in passato.
Non la pensano allo stesso modo gli abitanti della frazione di Pernate che hanno fortemente contestato questa decisione e dopo aver dato vita a numerose manifestazioni pubbliche, hanno chiesto il ritiro del provvedimento in quanto l’insediamento proposto avrebbe un forte impatto ambientale. L’amministrazione comunale ha confermato le proprie scelte, da qui la decisione di ricorrere al Tar Piemonte contro questo progetto. La data dell’udienza deve ancora essere fissata. Il comitato locale si avvale del patrocinio di uno studio legale torinese specializzato in questi contenziosi.
Nel ricorso alla giustizia amministrativa si contestano le caratteristiche dell’insediamento che prevede la costruzione di capannoni altri fino a venti metri e a ridosso delle abitazioni della frazione che verrebbe interamente circondata dal polo logistico, le cui dimensioni sono maggiori dell’intera area urbana di Pernate. Al progetto proposto da Develog viene contestata la scelta di una mitigazione ambientale solo di facciata. Nei documenti presentati dalla società, veniva infatti presentata la volontà di mascherare il più possibile la presenza delle nuove strutture, creando una corona verde che cancellerebbe alla vista l’insediamento lasciando all’orizzonte solo la panoramica del monte Rosa.
Questo effetto si dovrebbe ottenere in quanto attorno agli immobili sarebbero messe a dimora poco meno di tremila piante ad alto fusto e quasi 10mila arbusti oltre a creare specchi d’acqua fruibili da tutti e raggiungibili attraverso percorsi ciclopedonali. Anche la viabilità è stata studiata con attenzione per non sovraccaricare di traffico le strade esistenti. In particolare, è previsto un raccordo diretto lungo circa un chilometro con il casello di Novara Est dell’autostrada A4 che diventerà la porta di ingresso specializzata per l’area logistica e per lo stesso Cim. Ma per ora la decisione è in mano ai giudici del Tar.
Piermario Curti Sacchi