Erano specializzati in furti nei magazzini di corrieri e spedizionieri, che compivano sempre con lo stesso metodo. Arrivavano in tre su una macchina, ovviamente in pena notte. L'autista restava al volante con il motore acceso, l'armadio sfondava il vetro della saracinesca del magazzino e poi aiutava il mingherlino a entrare. Quest'ultimo apriva il portone dall'interno e poi in due prelevavano la merce di maggior valore. Infine, la firma: un beffardo saluto con la mano verso la telecamera di sorveglianza.
Un gesto d'impunità, che probabilmente ha reso i carabinieri ancora più determinati a catturare la banda, che intanto ha compiuto almeno 47 furti a depositi di corrieri di tutto il Nord Italia nei soli mesi di gennaio e febbraio. In alcuni casi, come alla Bartolini di Verbania e alla DHL di Novara, sono tornati due volte. Finché, proprio una telecamera di sorveglianza li ha fregati, riprendendo la targa della vettura che usavano per i loro colpi. Così i Carabinieri sono arrivati ad Adrian Ciobanu (l'autista), Constantin Papura (l'armadio) e Ciprian Iovita (il mingherlino), di nazionalità rumena. Ora i tre sono in carcere a Torino, accusati di furto continuato e aggravato. Avrebbero raggranellato un bottino di un milione e mezzo di euro.
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