Dopo l'annuncio della liquidazione e presidi dei sindacati davanti ai depositi e al ministero per lo Sviluppo Economico, quest'ultimo ha convocato le parti il 10 maggio per definire il futuro dei circa 1500 lavoratori dipendenti e dell'indotto che non solo hanno perso il lavoro o rischiano di perderlo. All'incontro hanno partecipato sia le tre sigle confederali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, sia il sindacato di base SiCobas, che ha una radicata presenza tra i facchini e gli autisti dell'indotto. Al ministero erano presenti anche alcuni consorzi di fornitori di movimentazione e autotrasporto di Sgt. I sindacati chiedono la cassa integrazione straordinaria, anche per i lavoratori dell'indotto licenziati a causa della crisi del corriere milanese, e la loro ricollocazione nelle aziende che hanno rilevato il lavoro della Sgt, tra cui spicca la Sda, del Gruppo Poste Italiane. Al termine della riunione è stato previsto un nuovo incontro dedicato alla ricollocazione.
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