L'Autorità portuale ha firmato nel maggio del 2016 un protocollo d'intesa per aumentare il capitale sociale dell'Interporto Vespucci per sviluppare la struttura come supporto alle attività portuali. Con l'approvazione da parte dell'assemblea dei soci, inizia quindi il processo di maggiore integrazione tra il porto e l'interporto, che dovrebbe scaturire in una gestione unica. La maggioranza relativa delle quote dell'interporto è nelle mani del Monte dei Paschi, sia direttamente con il 21%, sia tramite la controllata Mps Capital Service, che ha il 19%. Seguono la Regione Toscana, con il 23,5% e l'ASP Alto Tirreno con il 9,59%.
La società interportuale ha un debito di sessanta milioni di euro con una quindicina di banche, che nel 2016 hanno accettato una moratoria fino al 2022, a condizione che sia attuata la vendita di asset ritenuti non strategici e lo sviluppo di attività logistiche. Nei giorni scorsi, il quotidiano Il Tirreno ha scritto che un non precisato "grosso soggetto internazionale" sarebbe interessato ad acquistare un'area di 62mila metri quadrati nell'interporto, con possibilità di edificarne la metà. In futuro, l'interporto potrebbe accogliere anche una zona franca.
© TrasportoEuropa - Riproduzione riservata - Foto di repertorio
Segnalazioni, informazioni, comunicati, nonché rettifiche o precisazioni sugli articoli pubblicati vanno inviate a: redazione@trasportoeuropa.it
Puoi commentare questo articolo nella pagina Facebook di TrasportoEuropa
Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità sul trasporto e la logistica e non perderti neanche una notizia di TrasportoEuropa? Iscriviti alla nostra Newsletter con l'elenco ed i link di tutti gli articoli pubblicati nei giorni precedenti l'invio. Gratuita e NO SPAM!