Il 13 marzo 2022 la Cina ha registrato il raddoppio dei casi di Covid-19 rispetto al giorno precedente. Sono ancora numeri bassi, si parla di 3400 contagiati, ma la politica di contenimento cinese prevede la chiusura d’intere città fin dai primi segnali del contagio. Le Autorità hanno già preso provvedimenti nella metropoli di Shenzhen, che è uno dei centri produttivi più importanti del Paese e uno dei principali nodi per il trasporto delle merci verso l’Europa. Per almeno sette giorni sono ferme tutte le attività ritenute non essenziali.
Per ora le infrastrutture del trasporto – come porti, aeroporti, terminal e piattaforme logistiche – proseguono l’attività, ma dovranno necessariamente rallentarla a causa della chiusura di molti impianti produttivi. Shenzhen è il terzo porto al mondo per traffico container e un suo rallentamento influirebbe in modo rilevante sull’intera catena logistica, col rischio di aumentare i già elevati ritardi nelle consegne. Le compagnie marittime stanno ancora valutando la situazione prima di modificare le rotazioni.
Un altro punto critico è l'aeroporto internazionale Pudong di Shanghai, che ha dirottato per sei settimane i voli provenienti dall’estero verso altri tredici aeroporti cinesi, sempre per contenere la diffusione della seconda variante Omicron. Il provvedimento riguarda solo i voli passeggeri, ma ha conseguenze negative sulle merci per la riduzione della stiva belly, con conseguente aumento dei noli.
Ciò avviene in un momento in cui anche il trasporto ferroviario tra Cina ed Europa è compromesso a causa della guerra in Ucraina. I servizi che attraversano il Paese invaso sono pochi (circa il due percento) ma problemi stanno nascendo dalle sanzioni che colpiscono la Russia, da dove passano tutte le rotte ferroviarie. La compagnia statale russa Rzd è interessata dalle sanzioni. Per ora sono solo finanziarie e non comprendono i viaggio dei treni, ma l’incertezza sta spingendo alcuni committenti europei ad abbandonare il treno a favore della nave o dell’aereo. Una situazione che sta già causando la sospensione di alcuni servizi, come quello che collega la città vietnamita di Danang con l’Europa, secondo quanto riferisce la compagnia ferroviaria vietnamita. Il treno doveva trasportare 23 container di mobili Ikea.