L’evoluzione geopolitica ed economica preannuncia tempi difficili per tutti, compresa la filiera logistica, che invece sembrava uscita indenne dalla pandemia e perfino in crescita in alcuni settori. Ora però l'orizzonte si oscura per tutti. Un ulteriore segnale in tal senso viene da un rapporto della società intermodale AsstrA, secondo cui il secondo trimestre del 2022 sta causando una riconfigurazione dei flussi delle merci in quasi tutti i comparti.
Al primo punto c’è la forte crescita dell’inflazione nell’eurozona, che ha giugno ha raggiunto il 9,6%, con un indice annuale Iapc dell’8,6%. Questa crescita è stata trainata dall'aumento dei prezzi dell'energia (del 55,99% a giugno) e dei generi alimentari. I tassi di inflazione annuali più elevati sono stati registrati in Estonia (22%), in Lituania (20,5%) e in Lettonia (19,2%). La pressione dei prezzi resterà elevata anche nel prossimo futuro, spingendo in alto quelli dei veicoli da trasporto e dei loro carburanti
Gli analisti di AsstrA ritengono che “il costo elevato del carburante è la sfida principale che il mercato del trasporto merci su strada deve affrontare in Europa” e che “a causa del calo del consumo di prodotti petroliferi dalla Russia, i prezzi del gasolio sono destinati ad aumentare nel terzo trimestre del 2022”. Una situazione che potrà scatenare crisi sociali e già in estate sono apparsi diversi scioperi in Europa. Si sono fermati i portuali tedeschi Amburgo, Bremerhaven, Brema, Wilhelmshaven ed Emden e quelli britannici di Felixstowe, cui si aggiungeranno quelli di Liverpool. A giugno hanno scioperato anche i camionisti francesi e i ferrovieri belgi. Il motivo è sempre la richiesta di un aumento delle retribuzioni.
AsstrA sottolinea anche che l’invasione russa dell’Ucraina ha complicato le procedure per la concessione e la proroga del soggiorno legale degli autisti ucraini impiegati dai vettori polacchi nell'UE. “Se la situazione non si normalizzerà entro la fine dell'anno, 100mila lavoratori del trasporto internazionale su strada non avranno una documentazione adeguata, diverse migliaia di vettori rischieranno il fallimento e l'offerta di servizi di trasporto polacchi si ridurrà di un terzo”, ammonisce. A ciò si aggiunge che oltre 30mila autisti di altri Paesi, tra cui la Bielorussia, attendono le decisioni sulla proroga del loro visto.