L’Italia è nel mirino della rete di hacker russi Killnet, che il 21 maggio 2022 ha sferrato un primo attacco esteso di tipo Ddos verso siti web d’istituzioni (tra cui la Polizia, il ministero degli Esteri, Dogane e il Csm) e di servizi pubblici, compresi quelli degli aeroporti, tra cui Malpensa, Linate, Orio al Serio, Genova e Rimini. Questo potrebbe essere l’inizio di una campagna più vasta, che potrebbe coinvolgere i sistemi informatici di enti o d’imprese operanti nella logistica. Ricordiamo che ad aprile vennero colpite le ferrovie, causando sospensioni della circolazione di treni passeggeri e merci.
Per prevenire questi attacchi, Federlogistica Conftrasporto chiede al Governo immediate misure di sicurezza e, in particolare, il coordinamento del ministero Mims (ex Trasporti) per salvaguardare i terminal portuali e un piano di formazione dedicato alla sicurezza informatica: “Il Mims deve farsi immediatamente carico delle funzioni di regia e supporto sia alle strutture pubbliche sia quelle imprese del settore trasporti/logistica/ shipping che svolgono un ruolo strategico, come i terminal portuali, coordinandosi con l’Agenzia nazionale per la cybersicurezza”, spiega il presidente Luigi Merlo.
Sulla formazione, Merlo chiede in tempi molto rapidi “un progetto di formazione che consenta al sistema di disporre di quelle figure professionali di alto livello che sono indispensabili per una mappatura e un aggiornamento costante sui pericoli cyber e sulle misure di reazione agli stessi”. Il presidente di Federlogistica conclude affermando che “se ai ritardi derivanti dal black out dei porti cinesi dovessero sommarsi le conseguenze di un attacco informatico efficace ai nodi strategici del nostro sistema logistico e portuale, l’economia dell’intero Paese subirebbe un colpo mortale, in un momento già caratterizzato da una estrema fragilità e debolezza”.