L'ampliamento del Canale di Panama, la cui apertura è prevista verso la metà del 2016, comporterà significativi cambiamenti ai flussi logistici marittimi e terrestri, soprattutto negli Stati Uniti. Il tema è stato analizzato nel dettaglio dalla società di consulenza Boston Consulting Group e dal colosso delle spedizioni CH Robinson, che hanno pubblicato uno studio intitolato "Wide Open – How the Panama Canal expansion is redrawing the logistics map".
Dal punto di vista ingegneristico, si tratta del progetto più complesso al mondo e, una volta completato, permetterà il transito delle navi Post-Panamax lunghe circa 400 metri. L'impatto conseguente sul commercio internazionale sarà estremamente significativo. Secondo la ricerca di Bcg e CH Robinson, entro il 2020 il 10% del traffico mercantile tra l'Asia Orientale e gli Stati Uniti si sposterà dai porti della costa occidentale Usa (West Coast) a quelli della costa orientale (East Coast). Si parla sostanzialmente degli scambi tra gli Stati Uniti e Paesi come Cina, Giappone, Corea del Sud e Hong Kong. Il 10% non è una percentuale piccola, secondo quanto spiegano gli analisti di Bcg: gli scambi con quei Paesi rappresentano oltre il 40% di tutto il traffico di container degli Stati Uniti.
Le conseguenze saranno profonde, poiché i porti più grandi sulla costa occidentale sperimenteranno tassi di crescita più bassi, anche se con l'aumentare globale dei flussi dovranno gestire comunque più traffico di quanto non facciano oggi. Ma non sarà solo una questione di accesso alla costa orientale od occidentale: dovranno essere ripensati investimenti e strategie nel trasporto commerciale ferroviario e su strada; muteranno gli equilibri tra il costo, la velocità di spostamento delle merci e i centri di distribuzione.
Se è vero che utilizzare i porti della West Coast resterebbe ancora l'opzione più veloce, è altrettanto vero che potrebbe non essere quella più economica: per le merci il cui costo di trasporto è più alto, le spedizioni verso l'interno del Paese potrebbero essere più convenienti partendo dalla costa orientale.
Si andrà dunque verso un probabile riequilibrio di traffici che vengono imbarcati e sbarcati nella costa est piuttosto che nella costa ovest (e viceversa). Nel 2014, si legge nella ricerca, circa il 35% del traffico proveniente dall'Asia Orientale ha avuto come approdo i porti della East Coast. Senza l'espansione del canale, le attuali tendenze dei tassi di crescita spingerebbero la quota al 40% nel 2020: con il nuovo Canale di Panama, la quota della costa est raggiungerebbe il 50%. Per quanto riguarda, invece, la costa ovest, la percentuale passerebbe dal 65% del 2014 al 60% nell'ipotesi irreale di una non apertura del canale, mentre scenderebbe al 50% con l'istmo ampliato.
Questo trasferimento porterà all'ampliamento della "area contendibile" su cui i porti degli Stati Uniti sono in concorrenza: un'area che si estende tra Chicago e Memphis, Detroit e Columbus. Una regione contesa che rappresenta oltre il 15% del Pil statunitense. Chi dovrà spedire i container in quella zona potrà farli transitare attraverso i porti della costa orientale a costi inferiori o comparabili a quelli che sosterrebbero utilizzando i porti della West Coast. Gli analisti di Bcg sottolineano, quindi, che i maggiori vantaggi deriveranno dalla supply chain.
L'ampliamento del Canale di Panama, sottolineano infine Bcg e CH Robinson, è anche il simbolo della crescente complessità del mondo della logistica. Società di spedizioni e aziende di trasporti dovranno affrontare scelte difficili in base al valore dei carichi, dei costi di transito e delle tempistiche. Per alcuni degli attori del settore risparmiare è fondamentale, ma per altri è la variabile tempo quella decisiva. La ricerca invita chi spedisce e chi trasporta a confrontarsi con le complessità delle proprie strategie. Quello che è certo dai dati dello studio è che ci sarà uno spostamento di quota di mercato tra Ovest ed Est degli Stati Uniti: potrà essere un riequilibrio modesto o qualcosa di più importante ma per la maggior parte dei player sarà meglio "analizzare e agire" rispetto che "attendere e vedere".
Nicola Capuzzo
© TrasportoEuropa - Riproduzione riservata
Segnalazioni, informazioni, comunicati, nonché rettifiche o precisazioni sugli articoli pubblicati vanno inviate a: redazione@trasportoeuropa.it
Puoi commentare questo articolo nella pagina Facebook di TrasportoEuropa
Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità sul trasporto e la logistica e non perderti neanche una notizia di TrasportoEuropa? Iscriviti alla nostra Newsletter con l'elenco ed i link di tutti gli articoli pubblicati nei giorni precedenti l'invio. Gratuita e NO SPAM!