Mentre è ancora acceso il dibattito sul programma italiano per i fondi comunitari del Recovery Fund, Conftrasporto si dichiara preoccupata perché il trasporto e la logistica non sembrano rappresentati a sufficienza nel Piano Nazionale. In una nota, la confederazione spiega che “l’efficace impiego delle risorse del Recovery Fund rappresenta un’occasione unica, da non sprecare, per sostenere l’Economia nazionale, promuovere l’innovazione e lo sviluppo sostenibile, rimuovere alcuni deficit strutturali che penalizzano il Paese, a cominciare da quelli legati all’accessibilità e alla mobilità delle merci e delle persone”.
In particolare, Conftrasporto chiede che il Recovery Fund sostenga gli investimenti degli operatori italiani nella transizione verde e digitale, per esempio fornendo contributi per navi a ridotte emissioni nei settori dei traghetti e delle crociere, il rinnovo del parco dei veicoli industriali e commerciali, la diffusione dei combustibili alternativi e l’impiego dell’idrogeno nei trasporti via terra e via mare, mentre sul fronte delle infrastrutture è necessario dedicare una particolare attenzione al tema della resilienza ai cambiamenti climatici.
Quindi, la confederazione chiede un maggiore impegno, concludendo che il “Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza per essere più efficace non dovrebbe privilegiare interventi che sarebbero comunque realizzati con risorse ordinarie dello Stato, ma definire un quadro, il più possibile condiviso, di misure addizionali, che sappiano imprimere al tessuto produttivo italiano l’atteso incremento di competitività”.