La dura vertenza che da due mesi contrappone il sindacato di base SiCobas e la cooperativa Sdg, che gestisce alcune piattaforme logistiche della catena di supermercati Unes, ha causato il licenziamento di quaranta lavoratori del magazzino di Trucazzano, in provincia di Milano. La cooperativa ha annunciato il provvedimento spiegando che la decisione “è arrivata a valle di uno stato di agitazione proclamato su presunte irregolarità, poi cadute alla verifica dei fatti. Su queste basi assolutamente inconsistenti, alcuni lavoratori della Lgd hanno bloccato per ben diciotto volte in un mese le piattaforme logistiche di Truccazzano, Vimodrone e Pozzuolo Martesana in provincia di Milano, non permettendo l’entrata e l’uscita di mezzi, merci e persone e quindi, la regolarità delle operazioni commerciali”.
Il presidente della coop, Giuseppe Ghezzi, ha dichiarato che “ancora oggi non comprendiamo la ragione della violenza delle azioni poste in essere, sfociate anche in una aggressione fisica nei confronti di un dipendente che si recava al lavoro nel sito di Pozzuolo Martesana. Questi comportamenti illeciti e violenti, che stigmatizziamo con decisione, certamente non rientrano nel diritto di sciopero - come sostenuto dai rappresentanti dei lavoratori - istituto che per noi ha un grande significato e valore. Questa decisione, seppur difficile, è la conseguenza di azioni irresponsabili, senza alcun fondamento concreto, che non possono non essere sanzionate anche nel rispetto degli altri lavoratori che hanno subito queste continue provocazioni senza far mancare mai il loro impegno”.
Sulla vertenza, la cooperativa afferma che “il forte impegno della Prefettura e la disponibilità dell’azienda a numerosi incontri, non sono bastate a trovare soluzioni conservative a valle di una assunzione formale di responsabilità dei lavoratori per i gravi fatti commessi, che i lavoratori si sono più volte rifiutati di sottoscrivere. Tali manifestazioni, illecite e spesso violente, pongono Ldg di fronte al concreto rischio di sopravvivenza economica, considerando che la Cooperativa occupa altri 1200 lavoratori, tra dipendenti e soci”.
Il SiCobas intanto prosegue la vertenza e contesta la versione della coop sulle irregolarità sui cedolini dei lavoratori, aggiungendo che “mentre da parte nostra si è dimostrata la volontà a dialogare e definire una soluzione conservativa dei posti di lavoro, da parte aziendale il fine unico è stato di imporre con prepotenza un’ammissione di colpa unilaterale dei lavoratori, utile a Lgd nei confronti di Unes e soprattutto a scaricare i costi dello sciopero sulle spalle dei propri operai”.
Il sindacato spiega di avere respinto questa soluzione perché “avrebbe offerto l’occasione al dott Ichino (che ha rappresentato in Prefettura la cooperativa, ndr) d’impostare un ricorso legale contro i lavoratori per esigere un risarcimento dei danni, chiedendo quindi di pagare a coloro che già sistematicamente erano privati di una parte di retribuzione contrattuale quali maggiorazioni, scatti retributivi, festività etc. Inoltre avrebbe rappresentato la svendita di un diritto costituzionale di fronte alla minaccia di licenziamento senza alternative”.