L'elenco degli spedizionieri inizia con la digitalizzazione, fondamentale per i benefici in grado di apportare in termini di efficienza, semplificazione, riduzione di costi e miglior uso delle risorse a disposizione, e prosegue con la richiesta di un miglioramento delle infrastrutture. Su questo punto, oltre ad alcune indicazioni generali (Clecat chiede che quelle esistenti diventino sempre più verdi, integrate e digitalizzate), la richiesta dell'associazione è quella di completare la parte core del network Ten-T entro il 2030, mettendo in campo gli investimenti necessari, stimati in circa 750 miliardi di euro.
La lista passa poi al tema del commercio internazionale: consapevole della necessità di bilanciare le esigenze legate al suo sviluppo con la tutela della società e dell'economia europee, l'associazione auspica che le procedure doganali non si trasformino in inutili fardelli che finiscano con lo sfavorire gli scambi commerciali. Il quarto punto è quello del mercato unico europeo nel settore dei trasporti. Clecat analizza in particolare quello via strada, evidenziando come le limitazioni di movimento per beni e servizi portino a "inefficienze, maggiori emissioni e in generale problemi all'economia europea", e chiede perciò per i trasporti via terra un mercato "competitivo e liberalizzato". Allo stesso modo, invoca anche l'implementazione del Cielo Unico Europeo (Single European Sky).
Il quinto punto richiama la sostenibilità ambientale: l'associazione afferma che "gli spedizionieri s'impegnano a calcolare, rendere note e ridurre le emissioni legate alle esigenze logistiche", ma anche che le azioni dovrebbero inserirsi in un "approccio integrato alla logistica sostenibile", in cui trovino spazio "l'uso di tecnologie innovative, la formazione dei conducenti, l'impiego di carburanti alternativi e pratiche di collaborazione a sostegno degli importanti obiettivi che l'Europa si è data rispetto al cambiamento climatico".
L'ultimo tema su cui Clecat e gli spedizionieri europei hanno posto la loro attenzione è quello della sicurezza, intesa come la protezione delle supply chain dai fattori di vulnerabilità, obiettivo che però deve essere perseguito mantenendo la puntualità e l'efficienza degli scambi. In particolare vengono chiesti investimenti in "aree di parcheggio sicure, l'applicazione degli standard di sicurezza standard, il sostegno alle misure per la cyber security", attraverso politiche che tengano anche conto delle necessità dell'industria.
Nicola Capuzzo
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