Entro il 15 ottobre 2020, il Governo italiano dovrà comunicare alla Commissione Europea il programma di spesa necessario per accedere alle risorse stanziate per il Recovery Fund, ossia il programma d'investimenti deciso dall'Unione per affrontare la crisi economica scatenata dalla pandemia Covid-19. Sulla questione è intervenuta anche Fedespedi, la cui presidente Silvia Moretto ha definito questo programma “un'occasione unica per affrontare temi per noi strategici e guadagnare competitività".
La Federazione Nazionale delle Imprese di Spedizioni Internazionali indica alcune priorità per il trasporto merci e la logistica all'insegna di digitalizzazione, connettività e sostenibilità. Riguardo alla digitalizzazione, Moretto spiega che “le imprese di spedizioni sono gravate da innumerevoli adempimenti burocratici. Uno scambio documentale snello con gli altri operatori e con le autorità pubbliche di interfaccia ci farebbe guadagnare in termini di efficienza e servizio reso alla clientela".
La presidente di Fedespedi aggiunge che “affinché ciò sia possibile occorre avere un sistema di connessioni adatto e in questo senso i fondi europei possano fare la differenza. Durante i mesi di fermo causato dall'emergenza, il lavoro e lo scambio di informazioni da remoto sono stati improvvisati, questo è il momento invece di pianificare e garantire formazione, strumenti e reti adeguate".
Il tema delle connessioni interessa soprattutto le infrastrutture, che in Italia “non sono all'altezza”. Moretto precisa che "il piano del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Italia Veloce contiene le opere di realizzazione necessaria e urgente e si muove, dunque, nella giusta direzione. Bisogna, però, spingere sull'esecuzione ed evitare la stasi nella fase della concretizzazione che caratterizza, purtroppo, la progettualità italiana. Con un sistema di connessione tra gli hub logistici del Paese all'avanguardia possiamo garantire, infatti, che le merci in export partano dai nostri porti e aeroporti, evitando trasferimenti su strada verso il Nord Europa. Questo ci permette anche di liberare le arterie stradali e snellire il traffico su gomma che pone problemi in termini di sicurezza e impatto ambientale”.
Il terzo punto riguarda la sostenibilità, ritenuta "leva di crescita e fattore di competitività ad alto potenziale per le imprese, se interpretato nella sua concretezza e non solo quale strategia di marketing". Fedespedi chiede incentivi per progettare e realizzare soluzioni a basso impatto ambientale. Nel trasporto, tale impatto è aggravato “dal perseguimento della logica del just in time e dalla ricerca della convenienza a ogni costo”, afferma Moretto, portando come segnali della gravità della situazione la crescita del commercio elettronico e il prossimo avvio della Rotta Artica. "Pensiamo, quindi, a interventi che permettano alle imprese di essere più sostenibili e di sensibilizzare anche la propria clientela attraverso l'ingresso di nuove competenze in azienda”.
Fedespedi si sta muovendo anche sulla formazione: "Questo tema tiene insieme tutti gli altri: prevede il potenziamento della formazione tecnica che è vitale per il nostro settore e mira a adeguare le competenze alle necessità della società. Queste oggi non possono che essere digitalizzazione e sostenibilità nella consapevolezza che l'innovazione tecnologica può essere anche lo strumento attraverso cui implementare soluzioni a basso impatto ambientale", conclude Moretto.