Il 6 dicembre 2024, la società Trasnova ha annunciato il licenziamento collettivo di 97 lavoratori che impiega nella fornitura di servizi logistici negli stabilimenti Stellantis di Pomigliano d'Arco, Mirafiori, Piedimonte San Germano e Melfi. La decisione, che ha scatenato preoccupazione e proteste tra i lavoratori e i sindacati, nasce dalla decisione del costruttore automobilistico di recidere tutti i contratti con Trasnova a partire dal 31 dicembre 2024.
Dei 97 esuberi previsti, 54 riguardano il solo stabilimento di Pomigliano d'Arco, dove da alcuni giorni i lavoratori Trasnova stanno bloccando gli ingressi merci della fabbrica. Questa azione ha causato il fermo della produzione. Il compito di Trasnova è gestire la movimentazione degli autoveicoli nei piazzali degli stabilimenti e caricarli sulle bisarche. Lo fa anche tramite subappalti, i cui fornitori sono colpiti dalla crisi.
A Rivalta, per esempio,operano quaranta lavoratori della cooperativa Csa e Pomigliano d'Arco altri trentacinque dipendono da Logitech. Queste due società hanno già annunciato il licenziamento di 150 addetti. La situazione è resa ancora più complessa dalla presenza di contratti di lavoro differenti tra i dipendenti: alcuni sono soggetti al contratto metalmeccanico e altri a quello del settore trasporti.
La Fiom-Cgil afferma che “quella di Trasnova è solo una delle tante aziende della filiera della componentistica che rischiano di chiudere se il Governo non interviene in maniera decisa. Il Governo deve intervenire e imporre a Stellantis di rivedere le proprie strategie per l'Italia”. Il sindacato chiede al Governo un incontro urgente per trovare una soluzione che salvaguardi l'occupazione. I sindacati chiedono anche l’immediata sospensione delle procedure di licenziamento.