Domenica 8 marzo, ossia il giorno stesso dell'emanazione dei primi provvedimenti che limitano l’attività delle imprese e la circolazione delle persone, la ministra dei Trasporti Paola De Micheli annunciò entro la stessa sera l’emanazione delle linee guida sul trasporto e la movimentazione delle merci per contrastare la diffusione della Covid-19 in un settore strategico per il rifornimento dei cittadini e delle imprese. Invece, a dieci giorni da quella dichiarazione tale documento non è stato ancora emanato (Aggiornamento: il ministero dei Trasporti ha emanato queste linee guida il 20 marzo 2020).
In realtà, il testo delle linee guida esiste e la redazione di TrasportoEuropa lo ha visto con la firma di due associazioni dell’autotrasporto. Il documento sta girando tra le associazioni del settore e i sindacati per avere la loro approvazione e probabilmente è proprio questa procedura decisa dalla ministra dei Trasporti (ossia un protocollo condiviso invece di un Decreto ministeriale) a determinare il forte ritardo della sua emanazione. Non sappiamo quante firme bisogna raccogliere, ma se sono state coinvolte tutte le parti del trasporto (associazioni delle imprese e sigle sindacali) le firme sono numerose.
Il testo che sta girando s’intitola “Linee guida per adempimenti dei settori dei trasporti e della logistica” e richiama il protocollo generale sul lavoro del 14 marzo. Dopo avere indicato alcuni provvedimenti comuni sull’informazione e la sanificazione, il documento si articola in cinque capitoli: settore aereo; settore autotrasporto merci; settore autotrasporto pubblico locale; settore ferroviario e settore marittimo.
Ma quando sarà effettivamente emanato? Il 18 marzo la ministra ha dichiarato la sua emanazione entro la giornata, ma ciò non è avvenuto. Intanto migliaia di lavoratori del trasporto stanno operando da giorni senza un provvedimento unico, ma seguendo disposizioni aziendali o locali, quando ci sono. Per esempio gli autisti dei veicoli industriali da un lato sono ormai emarginati in numerosi posti di carico e scarico, senza neppure poter accedere ai servizi igienici, mentre in altre situazioni si ritrovano affollati (come è avvenuto nei giorni scorsi al terminal Psa Pra’ di Genova). Una situazione ancora peggiore è quella degli autisti che svolgono le consegne nell’ultimo miglio, che ogni giorno entrano in contatto con decine di persone senza una procedura univoca.
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