Nel 2019, l’Italia è stata il primo Paese del G7 ad aderire alla Belt and Road Initiative cinese, restando peraltro l’unico di questo gruppo a farlo con un accordo ufficiale. A dicembre 2023 è stato anche il primo al mondo a uscirne, con una nota verbale consegnata ai diplomatici cinesi il 3 dicembre 2023, che disdice il memorandum d’intesa del 2019. La notizia non è stata formalmente comunicata o commentata dai Governi dei due Paesi. Secondo il Corriere della Sera, che ha dato la notizia il 6 dicembre, la disdetta è arrivata su sollecitazione di Pechino, perché la durata dell’accordo è di quattro anni, quindi è in scadenza.
A settembre 2023, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dichiarò durante la riunione del G20 in India che la disdetta dell’accordo sulla Belt and Road Initiative sarebbe stata discussa dal Parlamento, in una sessione straordinaria che avrebbe poi dato mandato al Governo. Poi, invece, la presidente del Consiglio ha deciso di agire in modo autonomo.
L’adesione italiana alla Belt and Road Initiative venne sottoscritta dall’allora Governo italiano, formato dal Movimento 5Stelle e dalla Lega, ma è stata più formale che sostanziale, perché il progetto di diventare un collegamento tra Cina ed Europa non è mai stato concretato. Quindi anche questa disdetta è sostanzialmente formale e non dovrebbe modificare il commercio italiano con la Cina, che nei primi otto mesi del 2023 ha sommato 13.644,18 milioni di euro per le esportazioni (con un aumento del trenta percento rispetto allo stesso periodo del 2022) e 31.257, 30 milioni di euro per le importazioni (-20%), secondo l'Osservatorio Economico del Governo italiano.