La chiusura dei negozi e quella più recente di alcune imprese a causa dell’epidemia della Covid-19 sta creando tensioni nelle piattaforme logistiche, nella distribuzione nell’ultimo miglio e anche nell’autotrasporto di linea. Operatori dei magazzini e autisti sono sottoposti a turni di lavoro pesanti e alla paura di contrarre la malattia, anche perché il ritardo del ministero dei Trasporti dell'emanazione delle linee guida sull'autotrasporto ha lasciato senza regole il settore per una dozzina di giorni, aumentando così rischi e tensioni.
Le conseguenze di questa situazione si stanno vedendo sopratutto nella logistica dell’ultimo miglio, dove stanno crescendo scioperi e astensioni individuali dal lavoro in diverse piattaforme italiane. Una situazione che sta cominciando a preoccupare il Governo, perché il trasporto e la logistica sono i pilastri della società italiana in questa situazione di emergenza. Il primo atto è una circolare diffusa il 21 marzo 2020 dal ministero dell’Interno ai Prefetti (numero 15350/117-2).
Il testo esordisce affermando che “alcune associazioni della categoria logistica, trasporto e spedizioni” hanno segnalato la conflittualità del comparto, che sta determinando “una situazione di rallentamento nella consegna di prodotti di indispensabile uso in questo contesto, quali farmaci, mascherine, camici e materiali di supporto all’attività medica” causata dalla protesta di alcune sigle sindacali. Ci si concreta in “una situazione di rallentamento nella consegna di prodotti di indispensabile uso in questo contesto, quali farmaci, mascherine, camici e materiali di supporto all’attività medica”.
A questa situazione si aggiungono “azioni di protesta a causa dell'asserita, mancata applicazione da parte delle aziende delle misure di protezione stabilite dai recenti provvedimenti governativi volti al contenimento dell'emergenza”. Quindi, il ministero invita i Prefetti a una “rinnovata attenzione, attraverso una costante e specifica vigilanza, anche per prevenire ripercussioni sull'ordine e la sicurezza pubblica”. Ma la verifica non basta, scrive il ministro, quindi i Prefetti devono “attivare le opportune iniziative, anche di mediazione ovvero di dissuasione, ritenute del caso per prevenire il fenomeno in esame”.
Nei confronti degli operatori del settore, il ministero invita i Prefetti a richiamare il loro senso di responsabilità “circa l'esigenza di aderire alle misure disposte dal Governo a tutela della salute pubblica e dell'intera collettività”. La parte della circolare del 21 marzo relativa alla logistica termina affermando che “l'obiettivo di assicurare la funzionalità del comparto logistico richiede interventi di carattere essenzialmente preventivo, da mettere a punto in relazione a situazioni contingenti che possono riflettersi sul piano dell'ordine pubblico e, allo stato, gravare sull'attività di controllo svolta dalle Forze di Polizia”.