Non saranno i robot, i droni o l'intelligenza artificiale a spazzare via l'occupazione nella logistica. Anzi, c'è fame di personale specializzato in un settore in rapida evoluzione che mostra anche una certa effervescenza sul fronte delle imprese. La logistica lombarda è in buona salute e rappresenta un motore di sviluppo che richiede magari un tagliando ma macina molti chilometri. Questa visione è illustrata nel rapporto di ricerca "L'impatto occupazionale della logistica in Lombardia", redatto da PoliS-Lombardia (un ente strumentale della Regione) e presentato a luglio 2019 con la collaborazione di Assologistica e di Alsea (l'associazione lombarda degli spedizionieri e autotrasportatori).
Le imprese della logistica in Lombardia, mettendo insieme quindi tutto il settore dei trasporti e del magazzinaggio, nel 2018 erano 26.800, un dato positivo in quanto nell'intero decennio successivo al 2008 il settore ha mostrato segnali di sofferenza. Un ruolo di primo piano l'ha il trasporto terrestre con il 77% delle imprese, mentre il magazzinaggio vale il 19% e gli altri trasporti (aereo, vie d'acqua) il resto della fetta. Nonostante questo, i dati mostrano una maggiore vivacità della logistica rispetto alle imprese di trasporto, dove crescono di più le prime delle seconde.
Positivi anche i risvolti dal punto di vista dell'occupazione. Considerando la logistica nel complesso, le società che assumono personale sono aumentate costantemente tra il 2016 e il 2018: erano 9.290 all'inizio del triennio, sono arrivate a superare le 10mila nell'ultimo anno considerato. L'andamento dell'occupazione, infatti, ha registrato una cresciuta significativa e ha superato i 211mila addetti con una dinamica migliore di quella dell'intero mercato del lavoro.
Rispetto agli altri settori produttivi, invece, prevale nettamente la componente maschile con il 76% di occupati, con pochi giovani fino a 24 anni di età (il 3,4%) e una scolarità sempre più evoluta dove diminuiscono gli addetti senza alcun diploma, mentre i laureati nel 2018 hanno raggiunto il 9,5% (erano il 6,3% due anni prima).
A dispetto di una percezione generalizzata secondo la quale ormai il settore è popolato solo da rider o precari, il 90% è un dipendente con contratto a tempo indeterminato e a tempo pieno. È anche vero però come in Lombardia la sensibile crescita delle assunzioni nel triennio esaminato sia legata ai contratti a termine o alle proroghe degli stessi: si è passati da 101mila avviamenti nel 2016 a 125.700 nel 2018. Considerando tutto il comparto, la maggior parte delle nuove assunzioni ha riguardato il magazzinaggio (61%), rispetto ai trasporti terrestri (34%), mentre gli altri settori hanno conosciuto una quota minima. Nella logistica di magazzino prevalgono però i contratti a tempo determinato.
Piermario Curti Sacchi
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