"Presentiamo questi dati per evidenziare il ruolo, non sempre riconosciuto, svolto dal nostro territorio nel sistema logistico nazionale": con queste parole Betty Schiavoni, presidente dell'associazione lombarda spedizionieri e trasportatori Alsea, ha spiegato le scelta di presentare lo studio condotto dalla Liuc Università Cattaneo dal quale è emerso il peso economico della regione logistica che ruota attorno a Milano. Con oltre 1500 imprese di servizi logistici e oltre 15mila società di autotrasporto che insieme producono un giro d'affari di circa 20 miliardi di euro (pari al 26% del mercato nazionale), Milano e la Lombardia sono la locomotiva nazionale dei trasporti. Il 50% del mercato dei trasporti nazionale è generato da aziende che hanno sede dentro la provincia di Milano e oltre la metà delle dichiarazioni doganali per le merci in import e in export viene fatta in Lombardia.
L'assemblea pubblica di Alsea del 14 giugno 2017 alla Camera di Commercio di Milano è stata l'occasione anche per due appelli mirati: uno al ministero della Salute e l'altro alla Sea, che gestisce gli aeroporti di Milano: "Da un'indagine condotta fra gli associati di Alsea, è emerso che la maggioranza delle imprese aderenti non riscontra problemi nell'espletamento delle operazioni doganali (fatta salva qualche inefficienza nelle operazioni cosiddette di back office e sulle visite doganali), mentre le imprese incontrano problemi quando nel momento doganale interviene un'altra amministrazione pubblica: sanità, fitopatologo, veterinario".
Da diversi mesi Alsea riceve segnalazioni di ritardi insostenibili nel rilascio dei nulla osta sanitari e ciò sta imponendo ad alcune aziende di sopperire a queste inefficienze (dovute alla carenze di personale degli organi preposti ai controlli) deviando alcuni traffici su scali portuali e aeroportuali stranieri. È stato dunque chiesto "un intervento del ministero della Salute affinché risolva una situazione non più sostenibile per il nostro territorio". Ciò che potrebbe contribuire a migliorare la situazione sarebbe l'istituzione dello Sportello Unico Doganale per la cui attuazione dovrebbe essere ormai questione di settimane visto che il relativo decreto attuativo sarebbe alla firma dell'uffici legislativo competente a quanto riportano le Dogane.
La presidente di Alsea ha poi ricordato l'opportunità di creare un polo logistico a Malpensa per le merci aeree ma ha messo in guardia dal rischio rappresentato dai costi elevati: "Non vorremmo che questa occasione sfumasse per cui invitiamo Sea – Aeroporti di Milano a fare tutto quanto in suo potere per far sì che questo progetto possa realizzarsi, partendo anzitutto da costi di affitto (dei magazzini, ndr) competitivi. Quindi non a prezzi aeroportuali ma di mercato rispetto ai magazzini attualmente utilizzati dagli operatori".
Tornando ai risultati dello studio condotto dal professor Fabrizio Dallari (Liuc Università Cattaneo) è emerso che nella Regione Logistica Milanese (un'area di addensamento logistico che va da Novara a Brescia fino a Piacenza dove sono insediate le 1500 imprese citate) ci sono stati negli ultimi anni interventi infrastrutturali stradali che hanno portato "significativi miglioramenti all'accessibilità del territorio e a cui è corrisposto un aumento della velocità media commerciale (dai 48 km/h di media del 2001 ai 52,8 km/h attuali) lungo le connessioni stradali fra i maggiori nodi e gateway della logistica".
È stata anche rilevata l'ampia offerta di servizi intermodali (da primato a livello continentale) con oltre 360 coppie di treni a settimana da e per i principali porti e inland terminal del Centro-Nord Europa. "Tale offerta – aggiunge Dallari - trova ampie possibilità di crescita nella capacità complessiva dei terminal intermodali che è superiore del 30% circa rispetto alla domanda, fatto salvo i casi di Melzo, Piacenza, Busto Arsizio e Novara, dove le infrastrutture hanno raggiunto un elevato livello di saturazione". Tuttavia, i 14 terminal intermodali della Regione hanno poche relazioni con i porti italiani, essendo questi collegamenti intermodali più vocati alle relazioni verso nord.
Per quanto riguarda i magazzini, l'assenza di pianificazione regionale ha favorito il proliferare di impianti lungo gli assi autostradali, agli aeroporti e in prossimità dei terminal intermodali. Oltre il 90% delle superfici a uso logistico si concentra entro un raggio di 45 km dal centro di Milano, con un totale edificato che nel 2017 ha superato i 14 milioni di metri quadri coperti. Nella area logistica milanese allargata (che include come detto Novara e Piacenza) è presente il 35% di tutti i magazzini conto terzi presenti in Italia.
Nicola Capuzzo
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