Il 26 novembre 2018, Cma Cgm annunciò un'offerta pubblica di acquisto per Ceva Logistics, di cui ha già in mano il 33% delle azioni, mettendo sul piatto 30 franchi svizzeri per azione, con lo scopo di acquisire il controllo della società logistica e franare eventuali altre scalate (come quella tentata da Dsv, che ora sta puntando a Panalpina). Ma questa proposta non piace al Consiglio d'amministrazione di Ceva, che il 28 gennaio 2019 ha inviato una comunicazione agli azionisti, invitandoli a non accoglierla. Ciò non tanto per un'opposizione di principia alla scalata, quanto per il prezzo proposto, che secondo i consiglieri è inferiore a quello reale. Il Board infatti scrive: "Sulla base di una completa revisione del piano industriale fino al 2023, sviluppato con consulenti esterni, e sulla base di un parere finanziario indipendente, il Board of Directors, ad eccezione di due membri in conflitto, è giunto alla conclusione di non raccomandare agli azionisti di Ceva di offrire le proprie azioni. La valutazione del business plan modificato indica un valore midpoint di 40 franchi per azione, ben sopra il prezzo di 30 franchi offerto da Cma Cgm".
La nota prosegue: "Mentre il Board of Directors ha concluso che il prezzo dell'offerta di 30 franchi per azione Ceva è ragionevole da un punto di vista finanziario e che l'offerta offre un'equa opportunità di uscita per gli azionisti che desiderano ricevere denaro per le proprie azioni Ceva, formula la propria raccomandazione nella convinzione che gli azionisti potrebbero realizzare un valore superiore con il loro investimento". A sostegno della propria tesi, i consiglieri d'amministrazione portano sette punti. Tre riguardano la parte operativa e considerano le conseguenze dell'acquisizione del 33% da parte della stessa Cma Cgm: la potenziale crescita delle attività di Ceva; gli effetti dell'acquisizione delle attività di trasporto merci di Cma Cgm; la collaborazione strategica tra Ceva e Cma Cgm. Gli altri quattro punti sono finanziari: l'aumento dell'obbiettivo di fatturato entro il 2021, che supererà i nove miliardi di dollari; una maggiore impronta nelle attività di spedizioni marittime; l'aumento di una crescita dell'ebidta rettificato dai 380 milioni di dollari del 2017 ai 470-490 milioni del 2021; intensificazione dei rapporti commerciali con Cma Cgm.
A questo punto, Cma Cgm deve decidere se assecondare la richiesta del Board di Ceva, aumentando l'offerta di dieci franchi ad azione, oppure se proseguire con la cifra già proposta, contando sul fatto che è comunque superiore all'attuale valore e che una parte consistente degli azionisti sia attirata dalla possibilità di compiere un buon realizzo in tempi brevi, piuttosto che attendere un eventuale aumento del prezzo delle azioni sul mercato.
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