Termini come digitalizzazione, Big Data (estesa raccolta di dati) e IoT (Internet of Things – contaminazione del mondo digitale negli oggetti di uso comune) sono oramai da tempo penetrati nell'ambito della logistica e dei servizi ad essa legati. Ma in che modo tutto ciò apporterà vantaggi e reali sinergie tra chi fornisce servizi di logistica integrata (3PL) e spedizionieri? Per rispondere a questa domanda, la JDA, fornitore di soluzioni innovative per la pianificazione ed esecuzione dei processi logistici, ha condotto una ricerca intitolata "3PLs are buzzing with Innovation: bridging the gap between 3PLs and shippers", che ha coinvolto diversi operatori del mercato.
La metodologia utilizzata è stata quella del sondaggio, realizzato da SCDigest (portale d'informazione sulla supply chain), che alla fine del 2016 ha contattato online oltre cento utenti, tra nord e sud America, Europa, Asia, Medio Oriente e Africa, raccogliendo informazioni e pareri di spedizionieri o clienti di 3PL, aziende di 3PL, accademici, fornitori di tecnologie e consulenti.
Il rapporto evidenzia che nell'epoca dell'e-commerce, della personalizzazione e dell'omnicanalità, l'innovazione è fondamentale per contribuire a soddisfare le esigenze (velocità e precisione) del cliente finale e quindi "i fornitori di servizi di logistica devono sfruttare le tendenze in ambito di supply chain per tenere il passo con le mutevoli richieste degli spedizionieri", ha dichiarato Danny Halim vicepresidente di JDA. Nonostante tutto ciò risulti una priorità, soltanto il 7 percento degli intervistati ritiene che le 3PL abbiano elevate capacità di innovazione, mentre il 38 percento ha una visone ottimistica verso il futuro, dove la maggior parte dei fornitori logistici sarà in grado di servirsi della tecnologia, ma per il momento tra innovazione ed eccellenza operativa (servizio clienti), la scelta ricade sulla seconda.
Chi offre un insieme integrato di attività, come ricevimento merci, magazzinaggio, preparazione ordini, confezionamento, trasporto e consegna, deve mantenere un elevato livello di comunicazione con i suoi fornitori esterni, soprattutto gli spedizionieri, ma sul tema emergono delle problematiche. Infatti, il sondaggio rivela una mancanza di relazioni strategiche tra 3PL e spedizionieri, oltre a una differenza tra innovazione richiesta e quella che realmente bisognerebbe avere. Il 64 percento delle aziende fornitrici di servizi logistici ha un rapporto formale e normativo (chi e che cosa fa) con gli spedizionieri, mentre il 40 percento di essi si interfaccia con le aziende in maniera ibrida, lasciando poco margine all'innovazione.
Inoltre, anche nel campo dei sistemi più all'avanguardia come la realtà aumentata, la robotica, la stampa 3D e i droni, i pareri sono discordanti: alcune società ritengono che gli spedizionieri si aspettino da loro tecnologie più avanzate, mentre solo il 24 percento dei corrieri ritiene che i 3PL debbano aggiungere queste capacità nel pacchetto dei loro servizi.
Davide Debernardi
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