Per ora le parti restano sulle proprie posizioni: FedEx e Tnt confermano i 361 licenziamenti e i 115 trasferimenti, mentre i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti ribadiscono che non sono necessari e chiedono l'intervento del ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio. Ma il tempo stringe, perché mancano pochi giorni al 6 luglio, quando scadrà il termine per la procedura negoziale. Così, sindacati e aziende hanno fissato una nuova tornata d'incontri il 25 e 26 giugno e un appuntamento il 4 luglio anche con rappresentanti del ministero del Lavoro. Però, la Uiltrasporti ha dichiarato che non parteciperà alle riunioni del 25 e 26 giugno perché "riteniamo che non vi sia nulla da trattare, ma solo garantire la piena occupazione di tutti i 361 lavoratori coinvolti nella procedura di licenziamento e la revoca dei 115 trasferimenti, per la fusione delle due aziende che invece godono di ottima salute". La sigla conferma invece la sua partecipazione il 4 luglio perché "è con il ministro Di Maio che vogliamo trovare le soluzioni di tutela delle persone".
Filt Cgil e Fit Cisl hanno per ora confermato la partecipazione il 25 e 26 giugno. La prima sigla spiega che "una soluzione deve essere trovata, può risiedere nelle ricollocazioni con il mantenimento dei diritti normativi e salariali all'interno dei perimetri aziendali, sia per chi rischia il licenziamento sia per chi è impattato dalla procedura di trasferimento, oltreché dalla creazione di un polo di vendita per l'area del Mezzogiorno. Se nei prossimi incontri non emergeranno novità positive, i numeri delle ricollocazioni attualmente proposti sono ampiamente insufficienti si terrà una mobilitazione nazionale unitaria con manifestazione a Roma mentre il prossimo 21 giugno, oltre alle iniziative attualmente in corso, si terranno assemblee e presidi su tutto il territorio nazionale".
Per la Fit Cisl "il punto di partenza sono le 140 persone ricollocabili, così come dichiarato dall'azienda, e il percorso proposto dei 10 mesi deve avere l'obiettivo di ricollocare tutti". Anche questa sigla sottolinea l'appuntamento del 21 giugno per le assemblee e ammoniche che "il 6 luglio scadono i termini della procedura e l'azienda, con il mancato accordo, potrebbe agire unilateralmente e questo è sicuramente da evitare".
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